Foto Gheddafi morto
Dossier e archivi del raìs che possono ribaltare gli equilibri del potere.
di Gea Scancarello
In 42 anni di dittatura, Muammar Gheddafi ha stretto rapporti e affari con tutti i leader occidentali.
Ha finanziato l’Ira, il fronte Polisario, la banda Baader Meinhof, i palestinesi, gli independentisti del Darfur, i tuareg dell’Africa subsahariana. E, contemporaneamente, ha trattato con tutti i loro nemici.
Ha fatto da mediatore con i servizi segreti e torturato uomini per conto terzi, garantendo la sicurezza del mondo. Ha fatto esplodere aerei e discoteche e poi pattuito i risarcimenti, distribuendo prebende e incamerando perdono.
IL PESO DEL PETROLIO.
Ha comprato armi chimiche e forse anche nucleari, collezionato strumenti di guerra che l’Occidente prontamente serviva lontano dalle trattative ufficiali. Ha incamerato la proprietà di banche, aziende e fondi capaci di tirare le fila del capitalismo globale.
E ancora, in epoca recente, ha stretto patti e Trattati di amicizia, vendicato l’onta del colonialismo costringendo i suoi ospiti a umiliazioni proverbiali, e poi giocato con il petrolio, il gas e le preziosi concessioni.
LA PAURA DELL'OCCIDENTE.
Così, nel giorno della cattura e della morte del raìs, il mondo si interroga su dove siano finiti i suoi segreti: la loro divulgazione potrebbe cambiare gli equilibri del potere di mezzo mondo.
Tony Blair ha già iniziato a farne le spese: sono emersi i suoi contatti con i servizi libici e la consuetudine e frequenza dei rapporti.
Per non incappare nella stessa sorte, c'è da scommettere che gli Alleati siano pronti a iniziare una nuova battaglia: quella per trovare gli archivi del Colonnello.
Giovedì, 20 Ottobre 2011
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