venerdì 27 settembre 2013

Iva: l'aumento di ottobre spostato a gennaio - ECONOMIA

Iva: l'aumento di ottobre spostato a gennaio - ECONOMIA

BOZZA DECRETO LEGGE
Iva: l'aumento di ottobre spostato a gennaio
L'aumento dal 21 al 22%? Nel 2014. Entro l'anno revisione delle aliquote ridotte. Benzina fino a +2,5 cent.

Tutto rimandato di tre mesi. La deadline dell'aumento dell'Iva è stata spostata ancora un po' più in là, fino all'anno nuovo: l'aliquota doveva salire dal 21% al 22% a ottobre, ma se ne riparla a gennaio.
È quanto è emerso dalla bozza del decreto legge. Prima della fine del 2013 devono essere «ridefinite le misure delle aliquote ridotte dell'Iva nonché gli elenchi da assoggettare alle medesime».

CIG IN DEROGA RIFINANZIATA. Non solo: la Cassa integrazione in deroga è stata rifinanziata per il 2013 con un'ulteriore somma di 330 milioni di euro «da ripartirsi tra le Regioni». Rifinanziamento anche della carta acquisti per 35 milioni di euro.

STANGATA SULLA BENZINA. Già, ma come coprire gli introiti del mancato rialzo dell'Iva? Con l'aumento dell'acconto dell'Ires (al 103%) e dell'Irap per il 2013, oltre che con l'incremento delle accise sui carburanti per 2 centesimi al litro fino a dicembre 2013 e poi fino al 15 febbraio 2015 di 2,5 cent al litro.

SANATORIA GIOCHI -20%. È poi previsto un calo dal 25 al 20% del prelievo per la ''definizione agevolata'', di fatto una sanatoria, relativa al contenzioso tra lo Stato e i concessionari dei giochi.
La norma, che prevede anche la possibilità di modifiche alle istanze di definizione entro 10 giorni dall'entrata in vigore del decreto, punta anche a 'blindare' l'incasso, dando certezza a chi presenta l'istanza sulla somme dovute che non possono essere inferiori al 20% del danno quantificato nella sentenza di primo grado.

AI COMUNI 120 MILIONI. Il governo ha dovuto occuparsi anche dei Comuni rimasti disperatamente senza Imu e con le casse vuote: è stato integrato con 120 milioni di euro il fondo di solidarietà istituito per il 2013 per compensare gli Enti locali del mancato gettito della tassa sulla prima casa.

Il Codacons: «Che disastro, per le famiglie rincari fino a 275 euro»

Secca bocciatura del Codacons: «Provvedimenti disastrosi che, se varati, avranno effetti pesantissimi sulle famiglie. Solo queste due misure determinerebbero, a regime, una stangata pari a 275 euro a famiglia: 66 euro circa per i maggiori costi complessivi legati ai rifornimenti di carburante; 209 euro per l'aumento dell'Iva dal 21 al 22% a gennaio. Senza contare gli effetti indiretti sui prezzi al dettaglio, considerati arrotondamenti e aumento dei listini dei prodotti trasportati».

«DANNI ECONOMICI IMMENSI». L'agonia fiscale è solo rinviata, anzi peggiorata: «Aumentare l'Iva e le accise sulla benzina vuol dire impoverire ulteriormente i cittadini, con conseguente calo dei consumi, una ondata di chiusure nel settore del commercio, incremento della disoccupazione e danni immensi per l'economia nazionale», ha affermato il presidente del Codacons Carlo Renzi.
Venerdì, 27 Settembre 2013

Atene, ordigno esploso contro gli uffici del fisco - CRONACA

Atene, ordigno esploso contro gli uffici del fisco - CRONACA

Un ordigno ad alto potenziale è esploso all'alba del 26 settembre nella sede degli uffici del fisco (Doy) di Kifisias, un quartiere residenziale a Nord di Atene.
Secondo i media locali, l'esplosione era stata preceduta da una telefonata alla polizia e alla redazione del sito web zougla.gr in cui un anonimo interlocutore ha affermato che c'erano 30 minuti per disinnescare l'ordigno, contenuto in una borsa lasciata all'esterno dell'edificio.
SOLO DANNI MATERIALI. La squadra di artificieri inviata sul posto non è arrivata in tempo per evitare lo scoppio.
L'esplosione ha provocato soltanto danni materiali alle abitazioni circostanti e alle automobili parcheggiate nelle vicinanze. La squadra dell'antiterrorismo ha aperto un'indagine per identificare i responsabili.

Giovedì, 26 Settembre 2013

giovedì 19 settembre 2013

Corruzione, inchiesta su funzionari Equitalia.

Perquisizioni in tutta Italia: 5 indagati.
Controlli della Guardia di Finanza in 29 uffici, tra cui sedi della società di riscossione e dell'Inps, a Roma, Genova, Latina, Venezia e Napoli. I funzionari avrebbero garantito vantaggi finanziari come rateizzazioni non dovute e annullamento di debiti a imprenditori e professionisti.

ROMA - Avrebbero garantito vantaggi finanziari a imprenditori e professionisti dietro pagamento di mazzette: alcuni funzionari di Equitalia e altre persone sono indagati dalla Procura di Roma in un'inchiesta che ha portato a 29 perquisizioni su tutto il territorio nazionale. Si tratta di Roberto Damassa, ex dirigente di Equitalia sud spa, Salvatore Fedele, attuale dipendente dell'agenzia di riscossione, del commercialista Domenico Ballo, dell'imprenditore Romolo Gregori, rappresentante legale della Gresa srl, e di Alberto Marozzi, mediatore e consulente. L'indagine è nata dalla costola di un procedimento che lo scorso aprile coinvolse la famiglia Roscioli, albergatori da tre generazioni. La Guardia di Finanza sta acquisendo documenti - a Roma, Venezia, Genova, Napoli e altre città - negli uffici dei funzionari della società di riscossione, in sedi Inps e nelle case e negli uffici di imprenditori e professionisti.

Il sospetto del procuratore aggiunto Nello Rossi, coordinatore del gruppo dei 'reati economici', e dei pm Maria Francesca Loy e Francesco Ciardi, è che l'ex dirigente Damassa (che aveva mantenuto preziose entrature presso Equitalia) e l'attuale impiegato Fedele avessero garantito, in cambio della promessa di denaro e senza che vi fossero i requisiti, istanze di rateizzazione di cartelle esattoriali oppure avrebbero interferito nelle procedure di versamento dei contributi previdenziali alterando sia la correttezza dei dati relativi al pagamento che la visibilità degli stessi. Anche al fine di ottenere la rinuncia, da parte dell'ente di riscossione, ad adottare le procedure di esecuzione immobiliare. Gli importi importi emersi finora (al massimo mille euro) non sembrano così roboanti.

I pm di Roma titolari dell'inchiesta e i finanzieri ipotizzano anche che in alcuni casi i debiti siano stati fittiziamente ridotti, in modo appunto da consentirne la rateizzazione, che in altri casi siano state evitate esecuzioni immobiliari e che infine siano state fatte risultare come pagate alcune cartelle esattoriali senza che da parte dei debitori sia avvenuto alcun versamento.

Una perquisizione anche a carico di Francesco Pasquini, ex direttore regionale Equitalia del Lazio e attuale direttore regionale Liguria, che non risulta indagato. Dall'agenzia fanno sapere che la collaborazione con gli inquirenti è piena, "affinché venga fatta piena luce sui fatti oggetto di indagine e sulle eventuali responsabilità. Equitalia rimarrà a disposizione per fornire tutti i documenti e le informazioni necessari e procederà a porre in essere le opportune iniziative a tutela della funzione pubblica dell'agente della riscossione e della propria immagine".

lmmediata la reazione delle associazioni dei consumatori: il Codacons ha infatti già annunciato l'intenzione di costituirsi "parte civile in rappresentanza dei contribuenti italiani nella vicenda che vede coinvolta Equitalia", così come il Codici: "Gli illeciti contestati dalla Procura di Roma sono gravissimi e rappresentano un danno non solo per i contribuenti onesti, ma per tutti i cittadini, considerate le ripercussioni sul fronte delle entrate fiscali - ha spiegato il presidente di Codacons Carlo Rienzi - se da un lato, infatti, gli utenti italiani sono spesso 'tartassati' da Equitalia, con cartelle esattoriali non sempre corrette, dall'altro si scoprono oggi favoritismi e corruzione finalizzati ad agevolare imprenditori e professionisti, mentre i contribuenti onesti fanno i salti mortali per pagare i propri debiti".
(19 settembre 2013)

repubblica.it/

mercoledì 11 settembre 2013

Cinghiali e funghi radioattivi

Cinghiali e funghi radioattivi

06 SETTEMBRE 2013
Dopo le segnalazioni in Ticino, approfondite analisi sugli ungulati del territorio.Cinghiali radioattivi alle porte di Como. In Canton Ticino, nella zona di Bellinzona, è stata accertata la presenza di ungulati con livelli elevati di Cesio 137. Problema che sembra legato probabilmente a funghi contaminati.
«Dal 1986, anno dell’incidente di Chernobyl, facciamo controlli costanti sulla radioattività dell’intero territorio - assicura l’Asl di Como - Alla luce dei recenti episodi, abbiamo ulteriormente potenziato il piano di monitoraggio e campionamento». Nei mesi scorsi, un primo allarme era scattato in Piemonte, in Valsesia e in Val d’Ossola, con il ritrovamento di cinghiali contaminati. Ora, l’attenzione si sposta sul Canton Ticino, dove sembra siano già 4 gli ungulati con valori di Cesio 137 superiori ai livelli di guardia.
A Como, almeno fino a questo momento non sono stati registrati casi di positività, ma il piano dei controlli è stato appositamente potenziato proprio alla luce degli episodi recenti che hanno interessato territori non distanti dal Lario. Sotto esame sono soprattutto i cinghiali e i funghi, anche se il monitoraggio riguarda numerosi alimenti.
Il piano di monitoraggio, che prosegue ininterrottamente da 27 anni, è coordinato dall’Asl, che fa riferimento poi ad alcuni centri specializzati per le analisi dei campioni prelevati sul territorio.
«Annualmente mettiamo in atto un programma preciso di monitoraggio, con campionamenti per verificare l’eventuale radioattività e la presenza di isotopi radioattivi - spiegano da via Pessina - I test riguardano in particolare funghi, latte, carne, pesci di lago, foraggio, vegetali a foglia larga e acqua, oltre alla selvaggina. Dal 1986 a oggi, non abbiamo mai registrato livelli di allarme». Dei controlli si occupano due dipartimenti, quello di prevenzione medica e quello veterinario.
«Nel 2013, in seguito alla segnalazione di cinghiali contaminati in Piemonte - spiegano ancora dall’Asl di Como - sono state emanate direttive nazionali e regionali apposite ed è stato previsto un piano integrato per i controlli. I prelievi e i test sono stati incrementati in maniera significativa specialmente su funghi, cinghiali e frutti di bosco. L’Asl di Como, da sempre in prima linea su questo fronte, è stata una di quelle coinvolte dal ministero e dalla Regione nei controlli supplementari».
Per quanto riguarda i cinghiali, è già stata fatta più della metà dei test.
«Con la stagione della caccia, per gli ungulati è partito il piano rafforzato di controlli - spiegano ancora dall’azienda sanitaria lariana - Il monitoraggio ha interessato in particolare le zone del Medio e Altolago, quelle nelle quali i cinghiali sono più diffusi. Gli esperti hanno già effettuato oltre il 50% dei campionamenti previsti e fino a questo momento tutti gli esami hanno dato esito negativo e non abbiamo riscontrato alcun caso di livelli di Cesio 137 superiori alla soglia di allerta». Sono al via proprio in questi giorni, invece, i controlli sui funghi.
«La stagione dei funghi è alle primissime battute - precisano i vertici dell’Asl lariana - Il piano di campionamento è dunque in fase di svolgimento e proseguirà nelle prossime settimane sull’intero territorio lariano. I tecnici procedono con la raccolta dei campioni che vengono poi inviati nei laboratori specializzati per le analisi. A breve cominceremo ad avere quindi i primi risultati».

Anna Campaniello

Ballarò - Il meglio della rete 10/09/2013