Non lasciatevi ingannare dall'andamento dello spread Btp-Bund in questi giorni, che La Banca Centrale Europea si spacca sul tema scottante degli acquisti di titoli di Stato: Juergen Stark, membro tedesco del comitato esecutivo dell'istituto, si è dimesso per un conflitto sugli acquisti dei titoli di Stato dei Paesi in difficoltà.
Jean-Claude Trichet |
Anche perché, sottolineano gli stessi operatori, tanto Jean-Claude Trichet quanto Mario Draghi, suo prossimo successore ai vertici di Eurotower, hanno ricordato come l'Italia debba ora procedere lungo la strada del risanamento e varare misure realmente in grado di rilanciare la crescita (vista come unica "ricetta" in grado di superare in modo definitivo la crisi apertasi in quest'ultimo anno e mezzo in tutti i periferici europei), dato che gli acquisti di Btp e titoli di stato in genere da parte della Bce sono uno strumento "temporaneo" e non potranno continuare all'infinito, né pare l'Efsf avere a disposizione fondi tali da poter subentrare alla stessa Bce nel ruolo di "acquirente di ultima istanza" in grado di fissare un tetto massimo al rendimento dei titoli di stato italiani (ipotesi che equivarrebbe a dire che per quel livello di rendimento la Bce o l'Efsf dovrebbero essere pronti ad acquistare qualsiasi quantità di titoli venisse loro offerta dalle banche).
Così i trader segnalano anche stamane "una certa attività della Bce sui titoli di stato italiani tra 7 e 10 anni" anche se con effetti che "al momento appaiono trascurabili". Il mercato "sa che le munizioni di Francoforte sono comunque limitate" e continua a remare contro, con lo spread Btp-Bund che risale sui 355 punti dal minimo intraday di ieri di 329 punti, a fronte di un rendimento del Btp decennale risalito a 5,37% (mentre quello del Bund scivola all'1,82%). Del resto, commentano altri operatori, "c'è molta avversione al rischio, basta vedere l'euro sceso sotto 1,38 sul dollaro". Al di là degli elogi pubblici, poi, appare evidente che la manovra italiana resta "poco convincente dal lato della crescita economica che impatterà negativamente sui saldi di finanza pubblica".
Dove poi la Bce non interviene del tutto, come nel mercato dei Cds, il premio assicurativo sull'insolvenza dell'Italia continua a risalire ed ormai oscilla attorno a 440 punti, appena 5 punti sotto il massimo storico, con numerosi Cds di banche italiane a loro volta risaliti oltre i 400 punti base. Una soglia che rende quasi impossibile la raccolta a medio e lungo termine degli istituti di credito, una situazione di tensione che più dell'andamento dello spread Btp-Bund sembra essere la vera spia da tenere d'occhio in questi giorni per capire se il rischio contagio sta effettivamente diminuendo o se l'Italia non resti il "bersaglio grosso" messo nel mirino da mercati e investitori che ancora non si fidano di Roma e dei suoi buoni propositi.
affaritaliani.it/i_mercati_non_si_fidano_dell_italia
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