lunedì 19 settembre 2011

Bossi parla di secessione. Ma alla fine non non "molla" Berlusconi

ll capo del Carroccio non dice nulla sul governo e sulle inchieste di Napoli e Bari, ma rilancia l'ipotesi del distacco della Padania da raggiungersi con un referendum. Il Pdl si stringe attorno a Berlusconi, che stamani va al processo Mills, lasciando cadere nel vuoto la convocazione del Pm napoletani - Previste esternazioni stile "predellino".

 Bossi: Bisogna finire di intercettare la gente Mentre da Cortina il segretario Angelino Alfano annuncia che il Pdl farà quadrato attorno al premier, al centro delle inchieste gfiudiziarie di Napoli e Bari, dalla Riva degli Schiavoni di Venezia, intervenendo al raduno dei popoli padani, che acclamano anche Maroni "presidente", il ministro delle riforme Umberto Bossi, rilancia la scessione perchè "quando l'Italia scende e la Padania sale".

Per raggiungere l'obiettivo Bossi parla di un referendum che tuttavia l'ordinamento in vigore non prevede. Poi il capo del Carroccio se la prende con i giornalisti, definiti con epiteti da trivio, e denuncia un risorgente fascismo, del quale sarebbero espressione anche le contestazioni al giro ciclistico della Padania. Un discorso che non deve essere piaciuto troppo neanche tra i sostenitori del premier visto che "Il Giornale" stamani lo ha definito "il ruggito di un re stanco".

Un re stanco del cui appoggio comunque il premier e il suo governo non possono fare a meno se vogliono durare fino al 2013 o anche per meno tempo, visto che Berlusconi, preoccupato del referendum per cambiare la legge elettorale, non escluderebbe più l'ipotesi di elezioni in primavera. Di certo oggi Berlusconi sarà in Tribunale a Milano come imputato nel processo Mills e molti prevedono, a margine, esternazioni (stile predellino) contro i magistrati di Napoli, dai quali non si è voluto presentare a testimoniare come parte lesa nel caso Trantini. Intanto per il 22 prossimo la Camera dovrà pronunciarsi sull'arresto di Marco Milanese, già braccio destro del ministro dell'Economia Tremonti.

Se come è probabile Di Pietro raccoglierà un adeguato numero di firme per il voto segreto, può accadere di tutto. Intanto sul fronte opposto l'imprenditore Di Caterina, a proposito delle tagenti di Sesto, dopo Penati tira in ballo l'attuale sindaco del Pd. Oldrini, accusandolo di essere al centro dell'attuale sistema corruttivo. Oldrini replica annunciando querele.

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