lunedì 19 settembre 2011

Aumento dell' Iva: su sigarette e benzina pesa di più

I rialzi saltano subito all'occhio del consumatore, anche per la frequenza dell'acquisto. Il tabacco diventa quasi un lusso con rincari compresi tra i 15 ed i 20 centesimi a pacchetto.

19/09/2011
Saranno più del previsto i soldi degli italiani che se ne andranno in fumo, tra benzina e sigarette, con l'aumento dell'Iva dal 20 al 21% deciso con la manovra. Se per la verde i rincari rientrano nelle stime circolate nei giorni scorsi (circa 1,4 centesimi al litro), per le bionde l'esborso sarà molto maggiore dell'1% previsto sulla carta e arriverà a circa 20 centesimi al pacchetto. La brutta sorpresa ha accolto già oggi i fumatori che si sono recati dal tabaccaio e che hanno trovato le sigarette più care di circa 15-20 centesimi a pacchetto, vale a dire ben più di un punto percentuale. Sul prezzo dei tabacchi influiscono infatti voci diverse: la quota che spetta ai produttori, l'aggio per i tabaccai, la cosiddetta imposta specifica e l'Iva.

L'aumento di quest'ultima ha un effetto "trascinamento" su tutte le altre voci fino appunto ad un aumento medio di 15-20 centesimi. Del prezzo complessivo, in ogni caso, solo una piccola parte va a produttori e distributori: fatto 100 il prezzo di un pacchetto infatti 18 va ai produttori, 10 ai tabaccai e il resto (78) lo incassa l'erario. Tradotto in euro vuol dire che, ad esempio nel 2010, su un mercato complessivo di 18,8 miliardi ben 13,3 sono stati incassati dal fisco. Il 'limone fumatorè, oltre tutto, verrà spremuto ancora: la manovra di luglio prevede infatti che tra giochi e sigarette lo Stato incassi entro il 31 dicembre 2012 altri 1,5 miliardi. Tutto come previsto, invece, al distributore di benzina, dove gli aumenti sono più o meno in linea con le stime. Stando alle rilevazioni di Quotidiano Energia, infatti, lo scatto in avanti dell'Iva ha fatto salire la benzina verde di 1,4 cent al litro (l'Unione petrolifera aveva previsto +1,2/1,3), il diesel di 1,3 e il Gpl di 0,5 centesimi. Il risultato è che, come previsto, per la verde siamo di fronte all'ennesimo record di 1,646 euro al litro nei distributori Tamoil (e quindi ormai a un passo dalla soglia di 1,7 euro), mentre il diesel è salito a 1,525 euro e il Gpl a 0,742.

Su benzina e sigarette, insomma, i rincari saltano subito all'occhio del consumatore, anche per la frequenza dell'acquisto: ma l'aumento dell'Iva sui carburanti, avvertono Federconsumatori e Adusbef, avrà ripercussioni «notevoli» sulle famiglie anche indirettamente, «poichè gli aumenti in questo comparto hanno l'importante caratteristica di riportare effetti non solo in termini diretti sulle tasche dei cittadini (per i pieni di benzina), ma anche in termini indiretti sul tasso di inflazione».

iltempo.it/aumento_dell_sigarette_benzina_pesa_di_piu

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