Un'illusione ridurre davvero le province e i costi della politica.
L'hanno discussa nella sala che Silvio Berlusconi nella sua villa di Arcore riservava secondo le cronache ai festini del cosiddetto bunga bunga. E dopo le prime notizie sulla manovra economica nella sua nuova veste rivista e corretta (e già bocciata dalla Corte dei conti: leggi) sembra proprio che per la politica e per la Casta il party possa tranquillamente continuare nonostante i trionfalistici annunci sul taglio delle spese e sui sacrifici generalizzati.
Perché se è vero che tre fra i provvedimenti più discussi nel vertice Pdl-Lega del 29 agosto, ovvero l'eliminazione di tutte le province e il dimezzamento del numero dei Parlamentari, passando per la sovrattassa sui loro emolumenti, sono rimasti intatti, è pur vero che la recente discussione interna alla maggioranza li ha svuotati di effetti e significato.
Il taglio delle province e dei parlamentari passa infatti per una modifica della Costituzione i cui iter hanno tempi imprevedibili ma senza dubbio lunghissimi. Mentre i contributi di solidarietà messi in carico ai politici non toccano i loro massimali di retribuzione ma soltanto le indennità, per il 5-10%.
Martedì, 30 Agosto 2011
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