sabato 9 luglio 2011

Lodo Mondadori: Fininvest pagherà 560 milioni

I giudici: Berlusconi corresponsabile corruzione

Milano, 09-07-2011
I giudici della Corte d'Appello civile di Milano hanno depositato questa mattina la sentenza sulla causa che vede contrapposte Fininvest e Cir, la holding di Carlo De Benedetti. Oggetto: il Lodo Mondadori.
I giudici  hanno condannato Fininvest a risarcire Cir per la vicenda del Lodo Mondadori per 540 milioni circa di euro alla data della sentenza di primo grado dell'ottobre 2009, piu' gli interessi e le spese decorsi da quel giorno. La cifra quindi arriverebbe intorno ai 560 milioni di euro. Una cifra nettamente inferiore ai 750 milioni disposti in primo grado dal giudice Raimondo Mesiano.

Si tratta del risarcimento di Carlo De Benedetti per i danni causati dalla corruzione giudiziaria che nel 1991
inquinò la fine del braccio di ferro tra Berlusconi e De Benedetti per il controllo della Mondadori. La sentenza è immediatamente esecutiva.

Cir: sentenza estranea alla politica

Il contenzioso giudiziario su Mondadori "riguarda una storia imprenditoriale ed e' completamente estraneo all'attualita' politica". E' quanto afferma Cir dopo la sentenza di appello sul Lodo Mondadori.

Berlusconi corresponsabile in corruzione"
E' da ritenere, incidenter tantum e ai soli fini civilistici del presente giudizio, che Silvio Berlusconi sia corresponsabile della vicenda corruttiva per cui si procede, corresponsabilita' che, come logica conseguenza, comporta, per il principio della responsabilita' civile delle societa' di capitali per il fatto illecito del loro legale rappresentante o amministratore commesso nell'attivita' gestoria della societa' medesima, la responsabilita' della stessa Fininvest". Lo scrivono i giudici nelle motivazioni della sentenza d'appello che obbliga Fininvest a risarcire Cir con 560 milioni per il Lodo Mondadori.

Ingiusta la sentenza del 1981
"La sentenza Metta fu ingiusta". E' quanto sostengono i giudici della seconda sezione civile del tribunale di Milano che hanno condannato oggi la Fininvest a risarcire la Cir di Carlo De Benedetti per il 'Lodo Mondadori'. Secondo i giudici "con Metta non corrotto il lodo sarebbe stato confermato". Il riferimento e' alla decisione del 24 gennaio del 1981 della Corte d'Appello di Roma che stabili' invece nulli gli accordi intervenuti in precedenza tra la famiglia Formenton e la stessa Cir riconsegnando cosi' la Mondadori a Berlusconi.

Sconto determinato da perizia
Decisiva nel determinare lo 'sconto' a Fininvest
, nella causa d'appello che vedeva contrapposto il 'Biscione' alla Cir, e' stata la consulenza tecnica d'ufficio depositata nel settembre scorso. Lo studio aveva rivelato che il valore delle societa' oggetto dello scambio (tra cui L'Espresso e Repubblica) era diminuito tra il giugno del 1990 e l'aprile del 1991, periodo durante il quale ci fu la trattativa. Inoltre, i giudici non hanno riconosciuto il danno di immagine, sancito invece dalla sentenza di primo grado, per la Cir. Secondo il collegio, presieduto da Luigi De Ruggero, anche se la sentenza Metta le avesse dato ragione, la Cir comunque non sarebbe stata in grado di costituire la 'grande Mondadori', perche' la politica non avrebbe mai avallato questa soluzione, privilegiando invece una spartizione tra i gruppi facenti capo a De Benedetti e Berlusconi. Non ci sono state peraltro, aggiungono i giudici, significative variazioni del valore delle azioni Cir in Borsa, dopo il verdetto firmato da Metta.

Ghedini: la Cassazione annullerà sentenza incredibile"
La Corte d`Appello di Milano ha emesso una sentenza contro ogni logica processuale e fattuale, addirittura ampiamente al di là delle stesse risultanze contabili che erano già di per sè erronee in eccesso, e addirittura superiore al valore reale della quota Mondadori posseduta da Fininvest". Lo afferma l'avvocato del premier e deputato del Pdl Niccolò Ghedini.

"È la riprova, se ve ne fosse stato bisogno, che a Milano è impossibile, quando vi è anche indirettamente coinvolto il Presidente Berlusconi, celebrare un processo che veda la applicazione delle regole del diritto - aggiunge -. E se la Corte d`Appello non sospenderà l`esecutività della sentenza, tale prova sarà ancora più evidente. Comunque la Corte di Cassazione non potrà che annullare questa incredibile sentenza".

rainews24.it/

Nessun commento:

Posta un commento