domenica 26 giugno 2011

Il taglio delle retribuzioni nel pubblico impiego del 5%, sopra i 50 mila euro, è «iniquo» e «incostituzionale». Così la Federazione della funzione pubblica della Cida (dirigenti) ha commentato l'ipotesi allo studio del governo, in vista della manovra destinata a essere varata dal Consiglio dei ministri giovedì 30 giugno, e ha annunciato, nel caso in cui la misura fosse confermata, lo stato di agitazione per tutti i dirigenti del settore pubblico (leggi i tagli previsti per la politica e le altre anticipazione sull'intervento di Tremonti).

La federazione «denuncia l'iniquità dell'intervento che verrebbe ad accentuare gli effetti di depressione delle retribuzioni in costanza di una moratoria contrattuale già in atto e protesta per una manovra chiaramente incostituzionale che andrebbe a colpire alcune categorie di dipendenti e non la generalità dei contribuenti a parità di livello di reddito. Qualora le stesse venissero confermate», ha sottolineato in una nota Giorgio Rembado, presidente della Federazione, «preannuncia la proclamazione di uno stato di agitazione delle categorie interessate, che vanno dai dirigenti delle pubbliche amministrazioni ai medici, ai professori universitari ai prefetti e ai diplomatici fino ai professionisti e ai quadri, e l'intenzione di chiamare a raccolta tute le altre organizzazioni rappresentative delle categorie sopramenzionate per far fronte comune».

600 MILIONI DAL SETTORE GIOCHI.  Ma non è solo sugli stipendi dei dipendenti pubblici che i tecnici stanno lavorando. Ma starebbero studiando anche nuove norme anti-evasione nel settore dei giochi. Una serie di misure per una ulteriore stretta contro il gioco non regolare.
Nel mirino soprattutto il settore delle scommesse e i giochi con gli apparecchi di intrattenimento. Le misure allo studio, che potrebbero confluire nella manovra potrebbero dare un gettito da 5-600 milioni per quest'anno a circa un miliardo di euro a regime.

A conti fatti le nuove norme anti-evasione nel settore dei giochi potrebbero essere cifrate nella manovra triennale fino a 3,5 miliardi di euro complessivi ma è difficile fare dei calcoli precisi perché, secondo quanto si apprende, ancora non sarebbe stato deciso quali misure, delle diverse messe a punto, effettivamente inserire nel decreto legge manovra.
Sempre secondo quanto si apprende, invece, non dovrebbero essere introdotti nuovi giochi o lotterie per fare cassa. Secondo dati recentemente diffusi dal ministero dell'Economia, in risposta ad una interpellanza del Pd, su oltre 100 mila apparecchi da gioco controllati nel 2010 sull'intero territorio nazionale, quelli irregolari sono stati circa 12.700, pari al 13% del totale. In alcune province del Sud il tasso di irregolarità delle slot machine arriverebbe fino al 40%.

IL PATTO DI STABILITÀ PESA SUI COMUNI. Nella prossima manovra «serve una radicale revisione il patto di stabilità interno perché grava sui Comuni mentre si registra un'accresciuta domanda dei cittadini verso gli enti locali», ha detto il sindaco di Torino Piero Fassino che il 25 giugno a Parma ha partecipato a un incontro promosso dal Pd. Per Fassino «va calcolato in modo diverso l'indebitamento per la spesa corrente da quello per gli investimenti e dal patto del vanno escluse quelle spese di competenza dello Stato che oggi impropriamente i Comuni sono costretti a sostenere».
Sabato, 25 Giugno 2011

lettera43.it/manovra-stretta-sui-giochi-vale-600-milioni

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