Il porto di Misurata messo in sicurezza. Gli Usa autorizzano l'acquisto del petrolio dagli insorti
Misurata, 28 apr. (TMNews) - Il porto libico di Misurata è tornato sotto il controllo dei ribelli libici all'indomani del bombardamento della Nato contro le forze del regime di Muammar Gheddafi e nelle stesse ore in cui l'Alleanza atlantica si prepara a insediare un proprio rappresentante a Bengasi, collegio elettorale degli insorti. Misurata rimane tuttavia circondata e l'unica via per l'arrivo dei rifornimenti resta quella marittima; ieri le forze di Muammar Gheddafi avevano lanciato decine di razzi modello Grad sul porto dove erano in attesa di imbarco numerosi rifugiati africani.
Secondo fonti del New York Times, inoltre, dodici combattenti dell'opposizione sono rimasti uccisi ieri per errore, e altri cinque sono stati feriti, in alcuni raid aerei compiuti dalle forze internazionali in città, nell'area di Qasr Ahmed, la stessa che i ribelli stavano utilizzando da martedì come loro postazione avanzata. A sudovest di Tripoli, intanto, migliaia di ribelli che difendono la città di Zenten hanno respinto l'offensiva delle truppe di Muammar Gheddafi dopo oltre 24 ore di duri combattimenti.
Per quanto riguarda il piano politico, ieri sono arrivati in Libia gli esperti della Commissione d'inchiesta indipendente dell'Onu che avranno il compito di fare luce sulle presunte violazioni dei diritti dell'Uomo. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno autorizzato esplicitamente i loro cittadini ad acquistare petrolio dai ribelli in Libia, secondo un documento ufficiale pubblicato su internet. Questo decreto, emanato dal Tesoro Usa, autorizza l'acquisto di "petrolio, gas e prodotti petroliferi esportati della Libia sotto gli auspici del Consiglio nazionale di transizione", l'organo politico dei ribelli libici. Il Tesoro ha precisato che gli acquirenti dovranno tuttavia rendere nota la propria identità presso le autorità governative e fornire la prova che non vi sia stato alcun intermediario dello Stato libico per non violare la legge americana.
Il Cnt aveva pubblicato ieri un comunicato per esprimere soddisfazione per la decisione americana. "Il popolo della Libia è coraggioso e ribelle, ma abbiamo bisogno di potere beneficiare delle entrate del petrolio per potere nutrire, proteggere e difendere i nostri familiari", ha scritto il consiglio nazionale di transizione di Bengasi. "Questi fondi sono essenziali per un futuro stabile e sicuro per la nazione: accogliamo favorevolmente la decisione degli Stati Uniti", è stato aggiunto.
L'Unione africana, da parte sua, ha chiesto di mettere fine a tutte le operazioni militari, dopo i bombardamenti che hanno distrutto un ufficio di Gheddafi a Tripoli. Il Brasile ha criticato questi raid, definendoli come "un aggiramento" della risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell'Onu "per un tentativo di cambiare il regime".
tmnews.it/Libia la Nato uccide per errore dodici ribelli
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