sabato 5 febbraio 2011

Riecco i sacchetti della vergogna emergenza rifiuti dietro l'angolo

Napoli- Situazione drammatica nei quartieri orientali e occidentali. A Chiaia l'ultima raccolta è avvenuta cinque giorni fa. A San Giovanni, Barra e Ponticelli sono a terra 340 tonnellate di spazzatura. Stessa situazione a Fuorigrotta e a Bagnoli e nelle zone popolari. Per l'assessorato regionale all´ambiente non siamo ufficialmente in emergenza, ma la situazione è destinata a esplodere la prossima settimana perché non sono previsti interventi risolutori

Non è ancora da grande circuito mediatico, ma si può dire che l´emergenza rifiuti è dietro l´angolo. Nel quartiere di Chiaia l´ultima raccolta di sacchetti è avvenuta cinque giorni fa e le eccedenze, circa cento tonnellate, sono sparse in strada. Gli abitanti sono esasperati e non sono da escludere proteste clamorose. Se Chiaia piange, negli altri quartieri si sta addirittura peggio. A San Giovanni, Barra e Ponticelli - il triangolo della vergogna - sono a terra 340 tonnellate di rifiuti. Stessa situazione a Fuorigrotta e a Bagnoli e nelle zone popolari. Il quartiere meglio servito, chi sa perché, è il Vomero dove l´arretrato non supera le cinquanta tonnellate. La città fa i conti con 1250 tonnellate di rifiuti a terra.

Non siamo ufficialmente in emergenza - dice l´assessorato all´Ambiente della Regione che, evidentemente, si accontenta del meno peggio - ma, con questi ritmi, la situazione è destinata ad esplodere nella prossima settimana perché non sono previsti interventi risolutori. Chiaiano è una discarica pressocché in coma che raccoglie solo la metà del «carico» normale, Caivano pure, e, per disposizione della Regione, non «accetta» più rifiuti napoletani mandando in tilt l´assessore comunale Giacomelli: «A gennaio abbiamo sversato in quel sito cinquemila tonnellate, perché il flusso si è fermato. Napoli è stata abbandonata e da soli non ce la facciamo». L´assessore Romano, però, replica a muso duro: «Napoli deve cavarsela con gli altri tre siti - Tufino, Giugliano e Santa Maria Capua Vetere - e per questo abbiamo creato una corsia preferenziale che garantisce un flusso considerevole e continuo». E snocciola i dati sugli sversamenti di ieri: «Napoli ha potuto sversare oltre 300 tonnellate di rifiuti nella discarica di Chiaiano, 350 nello Stir di Tufino; 250 in quello di Giugliano e 330 in quello di Santa Maria Capua Vetere».

Di solidarietà non si parla più. Tufino e Giugliano sversano in parte in Puglia - a conti fatti è l´unico contratto che funziona - e, come dice Paolo Giacomelli, «Napoli respira solo grazie alla generosa collaborazione offerta dalla Provincia di Caserta. Ma fino a quando?». La scelta delle discariche comprensoriali, tra l´altro, è ancora ferma al palo. Il presidente della Provincia, Luigi Cesaro, è alle corde, si barcamena, ma non ha argomenti con vincenti da opporre e, allora, invoca dalla Regione che eserciti la durezza che la sua amministrazione non riesce ad applicare. La situazione non cambia, insomma, ed è abbastanza agevole prevedere che anche lunedì l´ennesima riunione con i sindaci, si concluderà con una fumata nera.

E, allora, sarà inevitabile ricorrere ad una scelta forte, alla quale Cesaro pensa da tempo anche perché l´onere di assumerla tocca alla Regione che si troverà ad un bivio: o si «commissaria» il sito che sarà scelto o si cede alle proteste della piazza.

Prepariamoci, quindi, ad un week-end drammatico: «Se non si riesce a svuotare le vasche dell´impianto di Caivano, nella sola giornata di domenica si accumuleranno in strada altre 500 tonnellate che si aggiungerebbero a quelle già giacenti che hanno superato quota 1200». «A meno che - e qui l´assessore di Palazzo San Giacomo inasprisce la polemica - la Provincia non si accolli le spese che fino a qualche giorno fa erano coperte dalla Protezione Civile che non c´è più». Cosa risponde la Provincia?

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 05 febbraio 2011

napoli.repubblica.it/ 

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