Il capogruppo di Futuro e Libertà: "Non si dà la scossa modificando l'articolo della Costituzione". Finocchiaro (Pd): " È una finanziaria-pasticcio che aumenta le tasse e premia chi non rispetta le regole"
ROMA - Il governo incassa la fiducia al Senato, posta sul maxiemendamento al decreto milleproroghe, con 158 sì, 136 no e 4 astenuti. A favore hanno votato Pdl e Lega, contrari Pd, Idv, Udc, Fli, Mpa e Api. Il senatore di Futuro e Libertà, Giuseppe Menardi, in dissenso dal gruppo, non ha partecipato al voto. Il provvedimento passa ora all'esame della Camera per il via libera definitivo (scade il 27 febbraio). Scontato anche a Montecitorio il probabile ricorso alla fiducia. La discussione alla Camera inizierà martedì 22 febbraio: lo ha deciso la conferenza dei capigruppo a Montecitorio.
La fiducia al governo sul decreto milleproroghe al Senato era certa, visto che gode di una maggioranza piena come si e visto con la fiducia del 14 dicembre, ma non era scontato lo sfaldamento del gruppo del Fli che sulla fiducia ha votato in ordine sparso nonostante l'indicazione a votare contro del capogruppo Pasquale Viespoli. Hanno votato contro, infatti, oltre a Viespoli anche Mario Baldassarri, Maurizio Saia e Giuseppe Valditara, si è astenuto Francesco Pontone e non hanno partecipato al voto Giuseppe Menardi (che ha dichiarato in suo dissenso in Aula), Maria Ida Germontani, Egidio Digilio, Candido De Angelis e Barbara Contini.
Durante le dichiarazioni di voto, Viespoli aveva, infatti, annunciato il voto contrario dell'intero gruppo e aveva parlato di "un'occasione persa che rende poco credibile l'esigenza di dare una scossa. Non si dà la scossa modificando l'articolo della Costituzione".
"Questo decreto non è più un milleproroghe, non è un provvedimento ordinario nel quale sono contenute le proroghe a una serie di disposizioni che per ragioni varie devono vedere prolungata nel tempo la loro vigenza. È invece un provvedimento che ha la solennità e la complessità di una manovra finanziaria. Una finanziaria-pasticcio che aumenta le tasse e premia chi non rispetta le regole", ha detto nel corso del suo intervento Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. Alle parole della Finocchiaro fa eco Stefano Fassina, responsabile economia del Pd: "Il milleproroghe è diventato in realtà un 'milletasse': aumentano le tasse sui biglietti per il cinema, aumento delle tasse regionali per far fronte alla calamità naturali, aumento della Tarsu e della Tia anche nei Comuni senza emergenza rifiuti. A tali aumenti - aggiunge Fassina- si sommano gli aumenti di tasse previsti nel decreto sul federalismo municipale: imposta di soggiorno, imposta di scopo, aumento addizionale irpef, aumento Ici su artigiani, commercianti e piccole imprese".
"Non basteranno 1 ,10, 100 decreti milleproroghe a salvare questo governo e questa maggioranza dalla confusione, dal vuoto e dall'accavallamento di annunci, di proclami e di scelte sbagliate che avete voluto propinare agli italiani in questi ultimi tre anni", ha detto il senatore dell'Italia dei Valori Alfonso Mascitelli nella dichiarazione di voto.
Tremonti: "Fondamentale norma su Basilea3". La norma inserita nel milleprproghe, che prevede delle agevolazioni per le banche in vista dei nuovi parametri di Basilea 3, "è fondamentale", ha spiegato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi. "Oggi il sistema bancario italiano ha i mezzi per competere sul mercato internazionale perché hanno il modo per patrimonializzarsi, quindi per dare credito alle imprese". Senza quella norma "il sistema italiano avrebbe avuto delle difficoltà", dice il ministro. L'introduzione della norma è quindi "fondamentale perché la guerra del paese è anche economica, avere un sistema economico solido è fondamentale". "Avremo più solidità delle banche a costo zero per lo Stato e più finanzimenti per imprese. In altri paesi sarebbe stata considerata una riforma colossale".
Confagricoltura: "Schiaffo a onesti". "Uno schiaffo ai produttori onesti": Confagricoltura bolla così lo slittamento dei pagamenti rateizzati delle multe sulle quote latte contenuto nel decreto. "Ancora una volta si ricorre alla blindatura della fiducia per far passare con il 'milleproroghe' un provvedimento iniquo come lo slittamento dei pagamenti rateizzati delle multe sulle quote latte, prima posposto a dicembre 2010 e ora a giugno 2011. Una prevaricazione che sa di tempi in cui i privilegi di pochi prevalevano sui diritti di molti" si legge in una nota di confagricoltura, ricordando che la sussistenza delle sanzioni per gli splafonatori è stata più volte provata dalle risultanze delle numerose commissioni d'inchiesta e d'indagine che si sono susseguite negli anni.
Pd su ipotesi fiducia alla Camera. "Se sul decreto milleproroghe il governo porrà la questione di fiducia, essa non potrà che riferirsi al testo approvato dalla commissione competente. Diversamente ci sarebbe il travolgimento di ogni regola": lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, aggiungendo che "al momento il governo non ha ancora, correttamente, detto se porrà la questione di fiducia alla Camera sul provvedimento", il cui esame inizierà a Montecitorio la prossima settimana.
16 febbraio 2011
repubblica.it/politica/milleproroghe
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