Una ventina i destinatari della notifica. Oltre all'ex capo della Protezione civile, l'ex provveditore alle opere pubbliche Angelo Balducci, l'imprenditore Diego Anemone, il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro. Tra i reati contestati, associazione per delinquere, corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio
PERUGIA - La Procura di Perugia ha chiuso le indagini su alcuni dei principali filoni dell'inchiesta sul G8 della Maddalena, poi spostato all'Aquila, e sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi 1. I magistrati hanno notificato l'avviso di conclusione delle indagini a una ventina di indagati a vario titolo. Tra i reati contestati, associazione per delinquere, corruzione in concorso, rivelazione di segreto di ufficio.
A coordinare le indagini perugine i sostituti procuratori Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi. L'avviso di conclusione delle indagini è l'atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. Gli indagati avranno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie e investigazioni difensive, produrre documenti, chiedere ai pm ulteriori atti d'indagine o presentarsi per rilasciare dichiarazioni o essere sottoposti a interrogatori.
Tra i destinatari della notifica, l'ex capo del dipartimento di Protezione civile Guido Bertolaso 2, indagato per corruzione. Secondo la procura di Perugia, avrebbe goduto di una serie di "favori e utilità" in cambio della concessione degli appalti per il G8 alle ditte del costruttore romano Diego Anemone, anch'egli nella lista degli indagati.
Tra queste "utilità", l' appartamento in via Giulia a Roma 3, pagato da Anemone "dal gennaio 2003 all'aprile 2007", 50mila euro in contanti "consegnati brevi manu da Anemone il 23 settembre 2008", la "disponibilità" al Salaria Village "di una donna di nome Monica 4 (identificata in Monica Da Sila Medeiros) allo scopo di fornire prestazioni di tipo sessuale". I pubblici ministeri citano anche i "massaggi" di "Francesca", sempre al Salaria Sport Village, "avvenuti in più circostanze".
In cambio, per i magistrati perugini, Bertolaso "consentiva che il costo dell'appalto a carico della pubblica amministrazione aumentasse considerevolmente rispetto a quello del bando, anche mediante l'approvazione di atti aggiuntivi successivi e a fronte di spese incongrue o meramente eccessive, al solo scopo di favorire stabilmente il privato imprenditore appaltatore".
Nell'elenco figurano poi l'ex provveditore alle opere pubbliche Angelo Balducci, il suo successore Fabio De Santis, il funzionario Mauro Della Giovampaola, il fratello di Diego Anemone, Daniele, l'ex commissario per i mondiali di nuoto a Roma Claudio Rinaldi, l'architetto Angelo Zampolini, l'avvocato Edgardo Azzopardi, il commercialista Stefano Gazzani, il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro e il figlio Camillo.
E' stato proprio per il coinvolgimento nell'inchiesta del magistrato romano che il fascicolo sul G8 e i Grandi eventi è passato alla procura di Perugia, competente a indagare sui colleghi romani. Toro è accusato di avere asservito le sue funzioni agli interessi di Balducci. All'ex magistrato è stato contestato il reato di corruzione in atti giudiziari per avere violato il suo dovere di riservatezza quale coordinatore del gruppo di lavoro che si occupava dei reati contro la pubblica amministrazione. Toro è accusato di avere fornito a Balducci e a Diego Anemone informazioni su un procedimento della procura di Roma e di quella di Firenze. Intervenendo anche sui sostituti Assunta Cocomello e Sergio Colaiocco inducendoli - secondo l'accusa - a non richiedere l'autorizzazione per alcune intercettazioni telefoniche. In cambio avrebbe ottenuto incarichi per i figli Stefano e Camillo.
Gli altri indagati dalla procura perugina sono: Simone Rossetti, Emmanuel Giuseppe Messina, Pierfrancesco Murino, Ezio Maria Gruttadauria, Regina De Fatima Profeta, Marco Piunti, Maria Pia Forleo, Alida Lucci, Bruno Ciolfi e Francesco Alberto Covello.
L'associazione per delinquere è il reato è ipotizzato per 15 degli indagati, accusati di essersi associati per commettere una serie indeterminata di reati di corruzione, abuso d'ufficio, rivelazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento. Secondo i pm, avrebbero costituito un "sodalizio stabile" che attraverso la messa a disposizione della funzione pubblica dei funzionari a favore degli imprenditori, in particolare Diego Anemone e le sue imprese, consentiva una gestione "pilotata e contraria alle regole di imparzialità ed efficienza della pubblica amministrazione delle aggiudicazioni e della attuazione degli appalti inerenti i Grandi eventi gestiti dal Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della presidenza del Consiglio".
Dalla ricostruzione dei pm perugini emerge che i funzionari pubblici "operavano al servizio del privato". Consentivano così che la gestione degli appalti avvenisse in modo del tutto antieconomico per le casse pubbliche a favore degli imprenditori. Secondo i magistrati, Angelo Balducci era al vertice della struttura, una sorta di "capo e promotore" dell'associazione. Capace, secondo l'accusa, di esercitare tutta la sua influenza per promuovere la fortuna commerciale di Anemone a lui considerato legato "da una comunanza di interessi economici assimilabile a una vera e propria società di fatto".
Fabio De Santis e Claudio Rinaldi vengono definiti "soggetti di rilievo" all'interno del Dipartimento per lo sviluppo del turismo della Presidenza del Consiglio. Maria Pia Forleo è invece indagata quale componente della commissione aggiudicatrice delle gare per le celebrazioni del 150/o anniversario dell'Unità d'Italia. A Mauro Della Giovampaola il reato è contestato quale pubblico ufficiale della Struttura di missione relativa al G8 che doveva tenersi alla Maddalena. (26 gennaio 2011)
repubblica.it/inchiesta_g8
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