domenica 23 gennaio 2011

Federalismo: slitta il voto, il Terzo Polo: ''Va modificato''

Il "no" dei Comuni. L'ok al testo rinviato di una settimana. Bossi: "Poi o passa o si vota".

Il leader della lega Bossi, ieri lo aveva già annunciato. Il voto al primo decreto attuativo del Federalismo fiscale, quello sulla fiscalità municipale, può slittare anche di una settimana per permettere ai comuni e al governo di confrontarsi ancora e di migliorare il testo. E così è stato.

Ma ora il Terzo Polo interviene in modo critico a rischio di far saltare il possibile accordo. Secondo la coalizione, ora all'opposizione, la decisione del governo di concedere una settimana in più alla Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale ''non è adeguata perché serve una riflessione molto più profonda che non può essere fatta in pochi giorni''.

Slitta di una settimana- Questa mattina il Consiglio dei ministri ha deciso di far slittare di una settimana il parere della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale sul decreto sul fisco municipale. La richiesta era stata avanzata ieri al ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli, dai gruppi dell'opposzione. Il termine scadeva il 28 gennaio.
Il decreto così come è stato scritto attualmente ha incassato la bocciatura dell'Anci e delle opposizioni, compreso il Fli, per il momento decisivo nelle commissioni che devono valutare la norma. 
L'aut aut del Carroccio, però, resta come una spada di Damocle sulla testa di Berlusconi. "O il Federalismo passa, o si vota".

Sul piede di guerra- I rappresentanti del Terzo Polo all'interno della bicameralina, Mario Baldassarri (Fli), Linda Lanzillotta (Api) e Gianluca Galletti (Udc), hanno organizzato una conferenza stampa per commentare la decisione del Consiglio dei ministri. Se da una parte Lanzillotta ha spiegato ''di non aver paura dei ricatti di Calderoli che minaccia di andare al voto'' allo stesso tempo, per bocca di Baldassarri, il Terzo Polo ha annunciato una serie di modifiche sostanziali al testo - che sarannno contenute in un pacchetto di emendamenti che in giornata saranno depositati - che vanno dalla bocciatura dell'impostazione sia della tassa di soggiorno, sia della manovrabilità dell'Imu sia della cedolare secca sulla locazione degli immobili.

Le condizioni della Lega- Il federalismo resta l'unica condizione del leader della Lega per proseguire la legislatura.
"Ieri - ha dichiarato infatti il senatur - abbiamo sancito che se non si passa il federalismo, si va al voto. Berlusconi è d'accordo". Poi la rassicurazione: "Ma passa al 100%".

Critici i finiani, Baldassari: "Un pasticcio"- Critici sulla riforma, oltre i Comuni, anche i finiani e il Pd. ''Il pasticcio rimane - dichiara infatti l'esponente Fli Mario Baldassarri. Ma prima di espriemere un giudizio definitivo voglio leggere il testo e voglio capire quale sarà l'atteggiamento del Governo sugli emendamenti che saranno presentati".
"Certo è - prosegue - che la tassa di soggiorno con il federalismo municipale non c'entra nulla e che ovunque questo tipo di riforma si applica sugli immobili e sui consumi''.
Il voto di Baldassarri, così come quello degli altri tre esponenti del terzo polo, è decisivo nella "Bicameralina" guidata da La Loggia che vuole licenziare il parere il 26 gennaio prossimo.

Il Pd decide: così non passa- Anche il Pd rompe gli indugi. Il senatore Walter Vitali, capogruppo Pd nella commissione per il federalismo fiscale, ha sottolineato che ''non e' sufficiente la relazione tecnica della Ragioneria generale, pur indispensabile. E' necessario capire l'impatto finanziario che il nuovo sistema proposto dal Governo avra' sul complesso della finanza locale e sulle diverse classi di comuni''.
''Per questo - ha aggiunto - abbiamo chiesto che il Governo utilizzi la possibilita' di adottare il decreto legislativo una volta decorso il termine per l'espressione dei pareri delle Commissioni, come e' accaduto anche in passato, in modo da dare alle sedi parlamentari il tempo necessario per svolgere l'istruttoria tecnica e per esprimersi con piena consapevolezza. Ciò consentirebbe anche di esaminare in sede di Conferenza unificata straordinaria i rilevi proposti dall'Anci. L'impianto attuale del decreto e' tale che, senza sostanzali modifiche, il nostro voto sarebbe contrario".

Il "No" dei Comuni- Dai Comuni arriva uno stop al provvedimento sulla fiscalità municipale. "Questo testo non va bene. Bisogna prolungare il confronto". Secca la risposta del leader della Lega Nord: "O passa il Federalismo fiscale, o si va alle elezioni".
Secondo il sindaco di Torino Chiamparino, presidente dell'Anci, l'associazione dei comuni italiani, le incertezze nel testo del decreto sulla fiscalità municipale sono ancora troppe. Queste incertezze unite all'incertezza della situazione politica costituiscono una somma tale per cui "non è possibile siglare con un'intesa politica l'apertura di fiducia" fatta a giugno al governo. Serve "un ulteriore fase di interlocuzione", dice l'Anci che nel pomeriggio presenterà il documento approvato all'unanimità dall'ufficio di presidenza, al ministro Calderoli e al presidente della 'bicameralina' Enrico La Loggia.

"Non è una bocciatura definitiva"- Chiamparino ha però spiegato che "l'Anci non si schiera perchè non ci sono le condizioni politiche per dire sì o no e quindi questa non può essere letta né come una bocciatura, né come una promozione. Le incertezze della fase politica sono grandi e se vengono sommate a quelle del testo non ci mettono in condizione di dare un giudizio positivo''. Allo stesso tempo, però, Chiamparino ha detto che se il governo ''vuole andare avanti deve proseguire la fase di interlocuzione e deve convocare una conferenza unificata straordinaria''.
Ultimo aggiornamento: 21/01/11

ilsalvagente.it/Federalismo

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