sabato 15 ottobre 2011

Roma brucia, ma la politica specula per questioni di bottega. - Lettera43

Roma brucia, ma la politica specula per questioni di bottega. - Lettera43

Casta, il solito teatrino
Roma brucia, ma la politica specula per questioni di bottega.

di Fabio Chiusi

Prese di distanza bipartisan, ma anche accuse reciproche. La politica ha reagito immediatamente agli scontri che hanno rovinato il corteo romano degli indignati italiani e messo a ferro e fuoco la Capitale. Se infatti la condanna delle violenze è senza appello, c'è chi non ha risparmiato duri attacchi alla opposta fazione. Nel centrodestra Fabrizio Cicchitto ha chiesto a Pd e Idv di dissociarsi dalle «follie» verificatesi a Roma. Daniele Capezzone ha affermato che «aizzare e fomentare produce danni incalcolabili». E l'ex Responsabile, ora Popolo e Territorio, Arturo Iannaccone ha parlato di una «ennesima brutta figura di tanti esponenti del centrosinistra italiano che stanno manifestando con gli indignati».

IL PD INCOLPA GOVERNO E ALEMANNO. Ma dal centrosinistra non giunge alcun supporto alle violenze. E anzi, il deputato Pd Roberto Morassut ha incolpato il governo il sindaco Gianni Alemanno: «Le misure di sicurezza si sono rivelate inadeguate», ha affermato, aggiungendo che entrambe le istituzioni hanno manifestato una «incapacità di garantire la sicurezza» tra cittadini e manifestanti.

Sabato, 15 Ottobre 2011

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