Fini, la voce dell'opposizione - LEGGI TUTTO - Lettera43
CRISI DI GOVERNO - Lo sgambetto di Fini
Il presidente della Camera al Colle: «Così non si va avanti».
Basta una spintarella. Col governo in bilico sul precipizio della crisi, per la rovinosa e definitiva caduta è sufficiente una mossa. Come quella del presidente della Camera Gianfranco Fini, pronto a salire nel pomeriggio al Quirinale, lì dove tutta l'opposizione vorrebbe vedere il Cavaliere rimettere il suo mandato nelle mani del capo dello Stato.
Fini deve spiegare a Giorgio Napolitano come sia diventato difficile, vista la situazione in cui versa la maggioranza, garantire il normale andamento dei lavori parlamentari.
La bocciatura del rendiconto è qualcosa di più di un semplice incidente di percorso. Esistono solo due precedenti della stessa gravità. Entrambi portarono il presidente del Consiglio in carica a rassegnare le dimissioni al capo dello Stato.
Il primo risale al 1988 quando il governo Goria venne battuto per l'ennesima volta su un emendamento al bilancio. L'altro riguarda Giulio Andreotti.
«ORE TURBOLENTE». Il leader di Futuro e libertà ha spiegato: «Sono ore abbastanza turbolente per la politica», giustificando così in un video inviato allo Iab Forum la decisione di annullare la sua prevista partecipazione all'evento a Milano.
La 'missione' di Fini è quella di portare al Colle il punto di vista delle opposizioni, che hanno chiesto di esporre al presidente della Repubblica le ragioni secondo cui non è possibile procedere alle comunicazioni del presidente del Consiglio dopo la bocciatura dell'articolo 1 del rendiconto 2010.
L'ARTICOLO 1 BOCCIA TUTTO TESTO. Il respingimento del primo articolo del rendiconto generale dello Stato «comporta la reiezione dell'intero provvedimento», anche per «il carattere inemendabile del provvedimento in oggetto», ha detto Fini in Aula.
Il presidente della Camera ha inoltre aggiunto che, con la reiezione del provvedimento determinata «non è possibile passare all'esame del ddl di assestamento di bilancio in quanto il rendiconto rappresenta un presupposto per questo provvedimento». Fini ha anche convocato una nuova conferenza dei capigruppo di Montecitorio, per la mattina del 13 ottobre alle 9.30. Prima dell'intervento di Berlusconi, con cui il premier chiederà la fiducia ai parlamentari.
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