Indagati tre funzionari di polizia.
Roma, 16-09-2011
Si riapre il processo per la strage di via D'Amelio nella quale furono uccisi il 19 luglio 1992 Paolo Borsellino e gli uomini della scorta. La Procura della Repubblica di Caltanissetta ha chiuso l'indagine scaturita dalle dichiarazioni dei pentiti Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina e ha trasmesso gli atti alla Procura generale perche' venga chiesta la revisione del processo. I magistrati sono convinti che sette dei condannati all'ergastolo sarebbero estranei all'attentato.
Le nuove carte, come scrive oggi il Giornale di Sicilia, sono state depositate nei tempi che la stessa Procura aveva annunciato a luglio. Il nuovo filone d'indagine ha rimesso in discussione tutto l'impianto processuale basato sulle dichiarazioni di Vincenzo Scarantino. Ha pure gettato un'ombra sul lavoro del pool investigativo guidato da Arnaldo La Barbera, morto nel 2002, che secondo il procuratore Sergio Lari avrebbe costruito un "colossale depistaggio". Sotto accusa sono finiti apparati investigativi e uomini dei servizi di sicurezza.
Tre di loro sono indagati: Mario Bo, attuale dirigente della squadra mobile di Trieste; Vincenzo Ricciardi, questore di Bergamo, e Salvatore La Barbera, ora dirigente della polizia postale di Milano.
Sulle altre richieste della Procura il riserbo e' assoluto. Nei prossimi giorni il pg Roberto Scarpinato valutera' le nuove iniziative da intraprendere.
rainews24.rai.it/Strage Borsellino parte inchiesta su depistaggio
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