Il primo cittadino asserragliato con una mazza. Lampedusiani ai giornalisti: 'Andate via'
21/09/2011
LAMPEDUSA (AGRIGENTO) - Sarebbero decine le persone rimaste ferite dopo gli scontri che a Lampedusa hanno coinvolto alcune centinaio di tunisini che stavano manifestando, le forze dell'ordine che li hanno caricati e un gruppo di abitanti di Lampedusa che protestano contro la presenza sull'isola dei migranti. Fino ad ora sono stati medicati nel Poliambulatorio dell'isola due agenti di polizia e un militare della Guardia di Finanza, oltre a una decina di migranti che presentano diverse escoriazioni e contusioni. Per uno di loro, in uno stato di semicoma, il responsabile sanitario, Pietro Bartolo, ha chiesto il trasferimento urgente a Palermo in eliambulanza.
SINDACO LAMPEDUSA, SIAMO IN GUERRA - "Alle associazioni umanitarie dico: non vi permettete di accusare di razzismo i lampedusani, hanno dato fin troppo. Siamo in guerra, la gente a questo punto ha deciso di farsi giustizia da sola". Lo dice il sindaco di Lampedusa, Dino De Rubeis, asserragliato nel suo ufficio mentre davanti il municipio ci sono decine di persone che protestano contro i tunisini.
E' asserragliato nella sua stanza il sindaco di Lampedusa Dino De Rubeis che viene scortato da tre agenti di polizia, dopo che stamattina tre lampedusani hanno tentato di aggredirlo, contestandogli di avere tenuto una linea morbida sull'immigrazione. In un cassetto dell'ufficio, De Rubeis tiene una mazza da baseball. "Mi devo difendere, e sono pronto a usarla, scrivetelo pure", dice. "Siamo in presenza di uno scenario da guerra, - aggiunge - lo Stato mandi subito elicotteri, navi per trasferire i tunisini che vagano per l'isola dopo avere incendiato ieri il centro di accoglienza". Davanti al municipio ci sono decine di persone, alcune contestano il sindaco, altre urlano contro gli immigrati.
LAMPEDUSANI A GIORNALISTI, 'ANDATE VIA' - E' quasi caccia ai giornalisti a Lampedusa. Davanti al distributore di benzina dove la polizia in assetto antisommossa ha caricato alcuni tunisini che minacciavano di fare esplodere delle bombole di gas, la gente ha inveito contro i cronisti di ANSA, Adnkronos e l'operatore della Rai, Marco Sacchi. "Andatevene è meglio per voi", ha urlato con toni minacciosi un gruppo di una trentina di lampedusani. I cronisti sono stati accerchiati e costretti ad andare via. "Non vi vogliamo, sparite", gridava.
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