mercoledì 28 settembre 2011

Romano si difende in aula: “Mozione odiosa” Di Pietro: “Voto di scambio, come tra mafiosi”

Il ministro delle politiche agricole: ''Quello che un tempo era l'ordine giudiziario ormai ha soverchiato il Parlamento e ne vuole condizionare le scelte”.


Non ci saranno sorprese”. Umberto Bossi garantisce: il voto su Saverio Romano è certo, sicura la “salvezza” per il ministro delle politiche agricole accusato di associazione esterna di stampo mafioso. E basta ascoltare l’intervento in aula di Romano per capire quanta sicurezza il ministro ha. Tanto da attaccare la magistratura, sostenendo che “vuole sostituirsi al Parlamento”, e da definire “odiosa” la mozione di sfiducia nei suoi confronti.

Ma l’autodifesa è arrivata soltanto dopo i messaggi di solidarietà ricevuti dalla maggioranza. In particolar modo della Lega. Bossi, entrando a Montecitorio, sostiene che Romano “bisogna giudicarlo come ministro. Un magistrato voleva assolverlo – conclude – poi è stato rinviato a giudizio, sono beghe tra magistrati”.
Tutt’altra linea dunque rispetto al voto espresso su Alfonso Papa, quando il Carroccio votò per aprire al deputato le porte di Poggio Reale. La posizione è dunque cambiata. E Romano ha apprezzato il gesto, tanto da ringraziare Roberto Calderoli in aula, poco prima del voto. I due hanno avuto un breve colloquio, tra sorrisi e cordiali strette di mano. Ma se di sorprese non ne arriveranno dalla Lega, potrebbero regalarle i cattolici della maggioranza, capitanati dall’ormai frondista Beppe Pisanu, presidente della commissione antimafia, fortemente critico con l’esecutivo.

Come l’opposizione, ovviamente. Secondo Antonio Di Pietro “alla Camera, su Romano, ci si sta preparando ad un voto di scambio, così come si fa tra i mafiosi. Lui resta al governo e loro in cambio restano attaccati alle loro poltrone. Questa la chiamo collusione”, ha detto il leader dell’Idv. “Evidentemente – aggiunge – i consigli comunali o regionali si possono sciogliere per mafia, il consiglio dei ministri, no”. E durante il suo intervento Di Pietro definisce “codardo” il ministro Maroni perché assente in aula.

Per il Partito Democratico è intervenuto Antonello Soro. “Oggi chiediamo di allontanare l’ombra della mafia dal governo della nostra Repubblica. Per questo voteremo a favore della mozione di sfiducia sul ministro Romano”, ha detto.

Futuro e Libertà ha attaccato in aula a Montecitorio il governo con la satira. Non sua, però, dal momento che il copyright è del vignettista Vauro che oggi su Il Fatto Quotidiano ha prodotto una mega vignetta, una parodia del Quarto Stato del pittore Pellizza da Volpedo, adattandone, per così dire, il nome all’attualità politico-scandalistica di queste settimane, in Patonza da Volpedo. Titolo della vignetta: “Il porno stato”. E i deputati di Fli si fanno sentire quando in aula interviene Silvano Moffa, ex futurista passato ai Responsabili, a cui gridano “venduto”. Ma i momenti di tensione, le grida, i cori sono stati numerosi.

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