lunedì 12 settembre 2011

Ponte sullo Stretto di Messina, via libera agli espropri centinaia di cittadini spiazzati

Arriva come una doccia fredda sulla città la notizia dell'avvio del procedimento finalizzato alla "Dichiarazione di Pubblica Utilità del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina" con la pubblicazione del progetto degli espropri e del relativo avviso per il pubblico.

Soprattutto la pubblicazione dei cosiddetti piani particellari (che indicano tutte le zone interessate sia dagli espropri che dalle occupazioni d'urgenza) e del lungo elenco delle ditte ha creato allarme tra la gente, spiazzata dall'accelerazione.

Per quanto, infatti, qualche mese addietro sia stato firmato l'accordo sul piano degli espropri dall'amministratore delegato Pietro Ciucci e dal sindaco Rocco La Valle, la successiva notizia che l'Europa avesse "declassato" il corridoio 1 Berlino-Palermo ha fatto credere ai più che fossero venute meno le risorse economiche per il Ponte. A maggior ragione ieri i 586 villesi (ed un altro centinaio i proprietari di suoli o fabbricati a Campo Calabro) che hanno visto il proprio nome nell'elenco degli espropriandi sono davvero caduti dalle nuvole.

L'allarme è stato ancora più amplificato dal fatto che si è trattato di un passaparola tra gli interessati: nelle prime ore del mattino ancora solo i ben informati avevano saputo dell'avvio della procedura espropriativa, e della possibilità di prendere visione degli elaborati espropriativi per Villa presso i saloni del Grand Hotel de la Ville.
Tutti gli altri lo hanno appreso da vicini, amici, al bar. «Ma allora cominciano davvero?», era la domanda più diffusa, soprattutto a nord della città nei quartieri di Pezzo e Cannitello, che maggiormente subiranno l'impatto dell'opera ed anche dei cantieri funzionali alla sua costruzione.

Sul lungomare di Villa la gente era ammutolita: «Ma nemmeno una lettera per dirci che le nostre case sono tra quelle che saranno espropriate per essere abbattute? Da anni si dice – dicevano ieri davanti la chiesa di Cannitello – questa casa cade e quella resta. Da anni si dice che tra le due Chiese verrà tutto raso al suolo. Ma adesso la domanda è: senza un progetto definitivo come si può dire con certezza che questo immobile sarà demolito?». Adesso si apre la fase più delicata, quella della concertazione vera e propria, che non può comunque esulare da una comunicazione adeguata. Anche di questo i villesi si lamentano: «La stampa avrà anche riportato la notizia dell'accordo sugli espropri, ma a noi proprietari – ha detto Mimmo – chi doveva dirlo? Il giornale? La Stretto di Messina? L'amministrazione comunale?».

La notizia di 586 persone i cui terreni, fabbricati, attività imprenditoriali saranno occupati temporaneamente o espropriati tocca la gente direttamente. Ciascuno a cercare sul sito del contraente generale Eurolink (che svolgerà la procedura in nome e per conto della Stretto di Messina) il proprio nome, per capire se quel terreno o quel vigneto saranno area di cantiere, strada al Ponte. Il danno maggiore (poco meno di 100 ad ora le abitazioni che saranno espropriate ed abbattute) sul lungomare Cenide: lì le case hanno un valore di gran lunga superiore a quello catastale o a quello dichiarato nei rogiti. Qui servirà la tanto sponsorizzata fase di mediazione. Forse, chissà, ad una città così sopita serviva una scossa!
09/09/2011

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