Serracchiani dura, mentre Fli e Idv invocano l'intervento di Napolitano.
Colpa dei giornali, mica della maggioranza. «Il governo ha sempre ottenuto la fiducia del parlamento dimostrando così la solidità della propria maggioranza. Le valutazioni di Standard and Poor's sembrano dettate più dai retroscena dei quotidiani che dalla realtà delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche».
Questo è stato il commento di palazzo Chigi alla novità del taglio del rating sul debito pubblico italiano che Standard & Poor's ha emesso accompagnandolo anche con una previsione futura negativa.
E mentre con il loro assestamento mattutino in territorio positivo i mercati hanno semplicemente voluto dire che il parere delle agenzie era già largamente messo in conto dagli operatori, le reazioni del mondo politico ed economico non hanno tardato ad arrivare.
Preoccupante quella del presidente di Bnp Paribas, Michel Pebereau, intervistato dalla radio francese Rtl, che pure escludendo la possibilità possa fare default, di fatto ha però accostato a chiare lettere l'eventualità del fallimento al nostro Paese.
Il suo gruppo bancario è esposto verso la Penisola per 20,8 miliardi di euro ma per Pebereau «l'Italia è un grande Paese pronto naturalmente a far fronte al suo debito»
Vaciago: «Il governo fa oscenità di notte? No, anche di giorno»Il taglio al rating dell'Italia da parte di Standard & Poor's «per ora ci costa poco o niente», ha detto l'economista Giacomo Vaciago, che però ha spiegato: «I mercati non sono crollati, perché sanno che ci copre la Bce e che per questo l'Italia, grazie all'intervento della Banca centrale europea, oltre i 400 punti di differenziale tra Btp e Bund tedeschi non può andare».
Il problema, secondo l'economista, è che l'intervento dell' Eurotower a sostegno dei titoli di stato italiani «non può durare a lungo, perché ha già spaccato l'Europa e la Bce stessa, e questo ci lascia pochi mesi di spazio per agire».
«DIFFICILE AFFRONTARE L'EMERGENZA SENZA GOVERNO». Una situazione di emergenza, di fronte alla quale Vaciago ritiene che «senza governo è dura. Da un anno siamo fragili, perché il governo è poco produttivo di risultati e S&P's ci ha detto soltanto quello che sapevamo».
«L'ESECUTIVO DEVE FAVORIRE LA CRESCITA». Il professore di economia dell'università Cattolica ha sostenuto che «il governo, qualunque esso sia, anche l'attuale, deve fare tre cose: favorire la crescita, cedere il patrimonio e ripagare i debiti».
La chiusura è tagliente e la dice lunga sul credito che Vaciago concede all'esecutivo: «Non bisogna dare retta ai giornali quando dicono che il governo fa cose oscene di notte. Non è vero, le fa anche di giorno».
L'attacco di Fli: «Serve un'azione straordinaria del Quirinale»
Gli italiani si attendono un «intervento eccezionale» del Quirinale: Carmelo Briguglio, vicepresidente vicario dei deputati di Fli, ha voluto affidarsi a Napolitano per trovare una soluzione alla crisi.
«Siamo sull'orlo dell'abisso, di qui a poco faremo la fine della Grecia, come prevedono Confindustria ormai all'opposizione del governo Berlusconi e Standard & Poor's che ha declassato il debito dell'Italia», ha detto Briguglio.
Per Briguglio «Napolitano potrebbe scoprirsi capo di uno Stato fallito o vicino al fallimento. Non ci sono precedenti, la situazione è eccezionale e gli italiani si aspettano un intervento eccezionale del Quirinale, come lo furono quelli per indurre le opposizioni a rinviare la mozione di sfiducia e per discutere in tre giorni la manovra. Ci affidiamo alla saggezza del presidente della Repubblica per salvare il Paese».
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