Giovedì 08 Settembre 2011
ROMA - Arriva il primo sì in aula per la manovra economica. Il Senato ha votato il provvedimento, su cui il governo aveva posto la 49esima fiducia, con 165 sì e 141 no. Confermato l’aumento dell’Iva dal 20 al 21%, il prelievo del 3% sui redditi sopra i 300mila euro, l’adeguamento dell’età pensionabile delle donne nel settore privato a partire dal 2014.
Si restringe invece la possibilità di finire in carcere per gli evasori, poiché per far scattare le manette l’evasione dovrà superare i 3 milioni di euro e, congiuntamente, corrispondere al 30% del fatturato. Rimane inalterato invece il tanto contestato art.8 sui licenziamenti.
La stretta sui conti ha scatenato le proteste di sindacati di base, studenti e precari davanti a Palazzo Madama. Lancio di uova e fumogeni e cariche della polizia, poi i manifestanti hanno tentato inutilmente di arrivare a Palazzo Grazioli. Da oggi, la tendopoli che hanno improvvisato, si sposta a Montecitorio, dove la manovra sarà in discussione da venerdì. Grazie alle ultime correzioni, il debito verrà ridotto di ulteriori 700 milioni nel 2011 e di oltre 4,3 miliardi per ogni anno successivo fino al 2014. Quasi tutto il gettito aggiuntivo arriverà dall’aumento dell’Iva, mentre il contributo chiesto ai redditi più alti porterà nelle casse dello Stato 53,8 milioni nel 2012 e 114 nell’anno successivo. Con le nuove misure il peso complessivo della manovra passa da 49,8 a 54,2 miliardi di euro nel 2013. L’approvazione definitiva alla Camera è prevista per sabato. Rimbalzo delle Borse: Milano ha chiuso con un più 4%, seguita da tutte le altre Borse europee.
La UE ha mostrato apprezzamento per le nuove misure, ma a smorzare gli entusiasmi è arrivato il monito del Fondo monetario internazionale che ha rivisto al ribasso le stime di crescita mondiale. In particolare, per il nostro paese l’Fmi prevede nel 2012 una crescita dello 0,5% e non più dello 0,7%. Oggi il Consiglio dei ministri affronterà la questione dell’abolizione delle province che già preparano la protesta. Un altro argomento di frizione con la Lega, in difficoltà davanti a un elettorato sempre più scontento. Ma anche nel Pdl cresce il numero di chi vorrebbe da Berlusconi un passo indietro, tanto da provocare il richiamo in aula del capogruppo Gasparri che chiude a ogni ipotesi di «esecutivi consociativi. Metterebbero a repentaglio i conti». Il giudizio delle opposizioni sulla manovra rimane negativo: «E’ da irresponsabili - evidenzia Bersani - perché pesa tutta sui ceti medi».
MANOVRA, LE MISURE NEL DETTAGLIO
Iva più cara di un punto e tassa del 3% sui 'paperonì da 300.000 euro l'anno. E ancora: anticipo al 2014 per l'innalzamento a 65 anni dell'età pensionabile delle donne nel settore privato. Più morbide infine le misure sul carcere per i grandi evasori. Sono queste le novità dell'ultim'ora della manovra che sta per essere votata in Senato con la fiducia. La novità più 'pesantè, in termini di gettito, è l'aumento dell'Iva che da sola vale già quest'anno 700 milioni di euro e a regime 4,2 miliardi di euro l'anno. L'entità della manovra sale così a 54,2 miliardi di euro nel 2013, anno in cui è atteso il pareggio di bilancio. Il maxi-emendamento, oltre alle novità chieste dai mercati e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, recepisce i cambiamenti che erano stati decisi nell'esame della Commissione Bilancio del Senato, dalle deroghe ai contratti nazionali di lavoro al salvataggio delle feste civili, per esempio.
Ecco tutte le misure della manovra cambiate in Senato e sulle quali Palazzo Madama si appresta a votare la fiducia.
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