Bagnasco non lo nomina, ma parla di «atti tristi e vacui». - Lettera43
I vescovi scaricano Silvio
Bagnasco non lo nomina, ma parla di «atti tristi e vacui».
L'Innominato ha comportamenti tristi e vacui, poco sobri, difficilmente compatibili con il decoro delle istituizioni. Del resto chi sceglie la militanza politica dovrebbe mantenere un certo onore.
Inutile nasconderlo, il mister X impone una questione morale grave in Italia, tra processi, deterioramento del costume e del linguaggio pubblico. Ammorba l'aria, che andrebbe purificata.
Questo il succo delle dichiarazioni del presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco. Che non ha mai nominato il bersaglio del suo monito, ma le prove raccolte sono più che sufficienti per tratteggiare la figura del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Il premier, nel mirino di Confindustria, opposizione e alleati (vedi la solita Lega irrequieta, almeno a parole) ha incassato così anche la "sfiducia" dei vescovi italiani.
LA SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA. Bagnasco non ha parlato, indirettamente, solo del Cavaliere. Per il cardinale contro la crisi non sono state prese misure sufficienti, ma il Paese ha una missione, nonostante lo sbigottimento, e non dovrebbe autodenigrarsi.
Piaghe della società la mancanza del lavoro, la corruzione e la rassegnazione.
Lunedì, 26 Settembre 2011
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