I corpi sotto un ponte. Accanto, un cartello: questo succede a chi pubblica cose strane sul web.
Roma, 16 set. (TMNews) -
Due blogger massacrati e uccisi perché raccontavano i delitti e la guerra tra narcotrafficanti in Messico. In un Paese dove spesso autorità e media tradizionali sono messi a tacere, sono social network e blogger a denunciare i crimini dei cartelli della droga. Su Twitter, Facebook e il Blog del Narco (http://www.blogdelnarco.com/), si susseguono le denunce.
Ora, per la prima volta, la mafia locale ha lanciato un macabro avvertimento: secondo il racconto del sito internet della Cnn, i cadaveri di due persone sono stati trovati appesi sotto un cavalcavia, a Nuevo Laredo, nel Nordest del Messico. Le vittime, un uomo e una donna poco più che ventenni, sono state trovate con i corpi sventrati e mutilati, a testa in giù; accanto, un cartello: "Ecco cosa succede a chi pubblica cose strane su Internet. State attenti, vi prendiamo". La firma, una lettera Z. Quella con cui si firmano i Los Zetas, narcos internazionali tra i più influenti e pericolosi.
Secondo le statistiche del governo - rilasciate a gennaio - più di 34.600 persone sono morte nelle violenze legate al traffico di droga dal dicembre 2006.
tmnews.it/blogger uccisi dai narcos in messico
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