Per l'organizzazione dei lavoratori, il decreto del governo "taglia ulteriormente gli stanziamenti alla sanità, agli enti locali, alla scuola e mette in discussione il mantenimento dei servizi minimi essenziali". Protesta anche contro l'accordo tra Confindustria e sindacati confederali
ROMA - Domani il primo sciopero contro la manovra. A indirlo, per il settore del pubblico impiego, è l'Unione sindacale di base che contesta anche l'accordo fra Confindustira e sindacati del 28 giugno scorso. Lo sciopero sarà di due ore alla fine di ciascun turno. In moltissimi posti di lavoro lo sciopero sarà preceduto da assemblee mattutine, a cui seguiranno iniziative di lotta regionali diffuse in tutto il territorio nazionale.
A Roma la protesta è organizzata in via XX Settembre davanti al Ministero dell’Economia, con un presidio a partire dalle ore 12.30.
Secondo la Usb, "il Decreto del Governo colpisce pesantemente il settore pubblico, tagliando ulteriormente gli stanziamenti alla sanità, agli enti locali, alla scuola, mettendo sempre più in discussione la possibilità di mantenimento dei servizi minimi essenziali. I dipendenti pubblici, ostacolo da rimuovere per poter portare l’affondo allo Stato Sociale, rimangono al centro del mirino, con congelamento dei livelli salariali, blocco delle assunzioni, licenziamento in massa dei precari".
La protesta, sostiene il sindacato di base, "sarà il primo momento di mobilitazione, di lotta e di sciopero sulla strada per la costruzione dello sciopero generale".
14 luglio 2011
repubblica.it/news/manovra_domani_primo_sciopero_si_ferma_il_pubblico_impiego
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