giovedì 2 giugno 2011

REFERENDUM- REAZIONI NUCLEARI

Il sì della Cassazione: Pdl catastrofico, Pd soddisfatto.



«Dei sali, portate dei sali!» avrà gridato il solerte commesso in livrea, correndo concitato da una stanza di Palazzo all’altra. D’altronde già si mormora che il Cavaliere, provato dagli ultimi catastrofici eventi elettorali, non abbia preso troppo bene la notizia di quel sì della Cassazione al voto sul quesito referendario numero tre: quello sul nucleare, per intenderci.

UN BOOMERANG PER IL CAV. La furbata della maggioranza, quel “congelamento” dei progetti nucleari creato ad hoc, non è bastato a evitare la consultazione popolare del 12 e 13 giugno. Una mossa, questa, che rischia di trasformarsi nell’ennesimo boomerang per Silvio Berlusconi. O, meglio, nell’ennesimo referendum pro o contro di lui. E vista l’aria che tira, quorum permettendo, l’esito è quasi segnato.

Escludendo Berlusconi, e a parte qualche sparuta voce coraggiosa, il silenzio impera nel Popolo della libertà (Pdl). Sorprendono i «no comment» di Maurizio Gasparri e Daniela Santanché, insolitamente pronti al fioretto del silenzio (evento da segnare sul calendario), mentre a sorpresa è insorto il solitamente placido sottosegretario Stefano Saglia parlando di un nuovo «mostro giuridico». E se il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, più vigoroso, ha gridato alla catastrofe («così è a rischio la strategia energetica»), il sempre diplomatico Maurizio Lupi è intervenuto con un poco originale «è improprio usare il referendum contro il governo». Che grinta.

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