lunedì 13 giugno 2011

REFERENDUM- Quorum vicino: affluenza al 41%

Urne di nuovo aperte dalle 7 alle 15

Nel dettaglio alle 22: Servizi pubblici locali 41,14%; tariffe per l'acqua 41,14%; nucleare 41,11%; legittimo impedimento 41,10%.

 12-06-2011
Alle 22 si conferma il trend positivo per i referendari e il quorum sembra a portata di mano, voto all'estero a parte, il cui scrutinio con l'indicazione dell' affluenza comincia domani.

La sfida per raggiungere il quorum è quindi sempre piu' aperta e nel centrosinistra aumenta l' ottimismo per l'andamento dell'affluenza che alle 12 era quasi al 12%, alle 19 era al 30% e alle 22 è superiore al 41%.

Nel dettaglio, questa l'affluenza alle 22 per i 4 quesiti: Servizi pubblici locali 41,14%; tariffe per l'acqua 41,14%; nucleare 41,11%; legittimo impedimento 41,11%.
I dati della giornata per Pd e Idv hanno il sapore della vittoria quasi raggiunta e comunque indicano che l'invito a disertare le urne e' stato disatteso per almeno la meta' degli votanti. "E' come la scalata del K2, ma vedo già la vetta. Ce la possiamo fare tutti insieme", commenta Antonio Di Pietro.

Il Pd con il responsabile Organizzazione Nico Stumpo commenta: "l'affluenza e' alta e il quorum e' ormai vicino. Comunque gia' dalla mattina il Pd segnalava la possibilita' di farcela perche' si segnalava che, in base alla consultazione degli archivi del Viminale, qualunque sia stato il quesito referendario ed il tipo di referendum, quando gia' la prima rilevazione dell'affluenza alle urne è stata a due cifre, come nel caso di oggi, si è sempre raggiunto il quorum".

Intanto tra le forze di opposizione sono Idv e Sel a commentare con maggior solerzia l'andamento delle votazioni: Leoluca Orlando definisce oggi e domani "giornate importantissime per la democrazia ' e Nichi Vendola vede a portata di mano una vittoria che consenta di "uscire dal berlusconismo".

Nel campo del centrodestra, a rompere il silenzio elettorale ‚ stato Umberto Bossi che a Lesa, in provincia di Novara, ha detto che "questi referendum sono un imbroglio" e ha espresso la speranza che "la gente non vada a votare". Di fronte alla possibilità che il quorum venga raggiunto, il leader del Carroccio ha sostenuto che "Berlusconi ha perso la capacità di comunicare in televisione". "Questa è la semplice verità e la gente è caduta in trappola", ha aggiunto.

"L'invito di Bossi a non andare a votare, a urne aperte, è l'ennesimo schiaffo alla democrazia, e l'ennesimo autogol della maggioranza che indegnamente governa questo paese", protesta il presidente dei senatori dell'Idv Felice Belisario.

In giornata, oltre al presidente della Repubblica che si è recato ai seggi alle 11, hanno votato anche Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro e Pierferdinando Casini mentre le urne sono state disertate da molti leader del centrodestra ma non da altri esponenti della maggioranza che hanno trasmesso l'idea di un voto in ordine sparso. In mattina, per esempio, ha votato il presidente del Veneto Luca Zaia che ha espresso quattro sì compreso quello, più inviso al premier, sul legittimo impedimento.

"Se riguardasse me preferirei avere una corsia preferenziale che sveltisse ogni procedimento. Non ritengo giusto - ha spiegato l'esponente del Carroccio - che chi amministra resti con la spada di Damocle di qualche avviso di garanzia per poi avere dopo anni l'assoluzione con formula piena".

Un'osservazione che è piaciuta alla governatrice del Lazio. "Penso che ciascuno di noi abbia il diritto e il dovere di avere un processo veloce. Anche io chiaramente mi ci sottoporrei rapidamente", ha detto all'uscita del seggio Renata Polverini che ha votato tre s e un no. Un altro esponente del centrodestra che non ha seguito il consiglio di non votare è stato il sindaco di Roma. "Ho votato esercitando la mia autonomia", ha detto Gianni Alemanno che ha votato solo il quesito sul nucleare.

rainews24.rai.it/

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