Per i magistrati Henry John Woodcock e Francesco Curcio il triangolo formato dal faccendiere Luigi Bisignani, dal deputato Pdl Alfonso Papa e dal maresciallo dei carabinieri Enrico La Monica, oggi latitante, è una vera associazione a delinquere. Una piramide massonica, con «modalità operative tipiche delle associazioni mafiose», capace di allargarsi a compasso fino ai livelli piu alti della politica, dell'economia dell'intelligence. Una struttura che nel suo movimento coinvolge nomi ricorrenti del sottobosco degli affari sporchi.
«LETTA DECIDE SUI SERVIZI». È emerso tra gli altri il nome di Velter Lavitola, l'imprenditore legato alla campagna stampa sulla casa di Montecarlo e sul presidente della camera Gianfranco Fini, che ha ricoperto il ruolo di informatore per il deputato Papa. Il maresciallo La Monica, ha spiegato Lavitola agli inquirenti: «Mi disse che se fosse riuscito ad andare nei servizi, avrebbe potuto attrarre ancora più notizie che poteva, poi, mettersi a disposizione». «In un secondo tempo», ha proseguito Lavitola, «mi disse che aveva trovato un'altra segnalazione per entrare ai servizi militari. Io, comunque avrei potuto fare ben poco,dal momento che è noto che in Italia chi decide effettivamente su tutto ciò che riguarda i Servizi civili e militari è Gianni Letta, col quale io non sono in buoni rapporti».
Luigi P4, lo Stato sono io
Bisignani intratteneva rapporti intimi con Silvio Berlusconi e era la vera eminenza nera, se Letta è la grigia, del consiglio dei ministri.Nel dicembre del 2009 l'amico Luigi aveva invitato il premier al compleanno della madre. Ma la sorella l'aveva messo in guardia su un possibile nuovo scandalo :«ha paura che sul giornale potrebbe andare a finire il nome Bisignani» e allora è stato bloccato tutto. La sorella ha preferito «annullare tutto dicendo che la mamma sta male».
Ed è stato per anni consigliere di molti uomini chiave del Pdl e di molti ministri. Con Verdini ha parlato più volte delle inchieste giudiziarie in cui è coinvolto il coordinatore, ha incontrato il portavoce Daniele Capezzone, ha rapporti anche con il ministro della difesa Ignazio La Russa, anche lui intercettato: «Arrivo a Roma, se ci vogliamo vedere così facciamo il punto su questa situazione e tu mi aiuti a capire un po’ questa matassa che non è tanto chiara».
QUEI COLONNELLI EX AN. Su La Russa, però, il giudizio non è magnanimo. Quando Bisignani commentava la defezione di Fini, ha detto: «Il camerata Fini? Torna camerata pare? Non è così? Hanno imbucato il cavaliere in un casino, deficienti, deficienti proprio». E poi l’affondo: «Berlusconi si è fatto mettere su da Ignazio, dagli ex colonnelli che sono riusciti a fare con lui quello che non erano riusciti a fare loro stessi con Fini».
FRATTINI: SILVIO SBAGLIA. Franco Frattini è stato uno dei pupilli del capo della P4. Lo chiamava dopo i vertici con i premier, pronto a riferirgli e commentare le mosse del governo. In uno di questi casi, il 5 agosto del 2010, Frattini ha chiamato Bisignani, il Giornale e Libero stanno martellando Fini sull'appartemto di Montecarlo.
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