venerdì 13 maggio 2011

Quirra, sequestrato l'intero poligono: via pastori e contadini

Il gip di Lanusei ha firmato il primo decreto italiano che dispone il sequestro di un intero poligono militare. L'accusa: disastro ambientale e omicidio plurimo. Ecco come ci si ammalava di tumore

13 maggio 2011
Il poligono di Quirra in Sardegna, il più grande d'Europa, è tutto sotto sequestro. Il gip di Lanusei, Paola Muru, ha accolto la richiesta del procuratore Domenico Fiordalisi, che indaga per disastro ambientale e omicidio plurimo, e ha firmato il decreto che prevede lo sgombero dell'intera area del poligono per pastori e contadini. È la prima volta che succede in Italia.

In totale dovranno lasciare la zona del poligono, circa 130 chilometri quadrati, 62 pastori, tremila capre, 670 pecore, 960 buoi, 30 maiali, una dozzina di agricoltori con i loro vigneti, e persino i pesci di una cooperativa ittica nella zona di Capo San Lorenzo.

Vietata anche l'acqua. Il procuratore Fiordalisi ha infatti disposto il sequestro probatorio delle sorgenti, canali, pozzetti artificiali e del sistema di condutture idriche che alimentano Quirra e che dal poligono attraversano diversi paesi fino a Villaputzu. Motivo: si sospetta che le acque siano state inquinate dalle attività militari, dal momento che le sorgenti partono proprio vicino alla zona dove si fanno i brillamenti.

In particolare, il sospetto è che i fiumi avrebbero raccolto le nanoparticelle cancerogene sprigionate dalle esplosioni durante le esercitazioni militari. Nanoparticelle che sarebbero finite anche nell'acqua dei rubinetti di casa. Proprio l'acqua inquinata sarebbe una concausa importante del numero impressionante di tumori registrati nell'area del poligono di Quirra.

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