giovedì 5 maggio 2011

Facebook, 'spaventosa macchina di spionaggio'. Parola di Assange

Social network e motori di ricerca lavorano gratis per l'intelligence.

WikiLeaks, sito da lui fondato, ha più di 1 milione 700 mila followers su Facebook. La pagina "Julian Paul Assange personaggio pubblico" più seguita (ce ne sono diverse), piace a quasi 60 mila persone. Ma le sue convinzioni non conoscono contraddizioni: "Tutti dovrebbero capire che quando aggiungono i loro amici su Facebook, stanno lavorando gratis per le agenzie di intelligence Usa"

Ora arriva l'ultima denuncia: "Facebook è la più spaventosa macchina di spionaggio mai inventata. E' la più grande banca dati mondiale sui cittadini, sulle loro amicizie, i loro nomi, i loro indirizzi, la loro localizzazione e le loro comunicazioni, i loro parenti, tutto pronto negli Usa, a disposizione dell'intelligence americana".

Ma Assange va oltre: "Facebook, Google, Yahoo, tutte queste organizzazioni Usa hanno costruito una interfaccia per l'intelligence Usa". "Tutti dovrebbero capire che quando aggiungono i loro amici su Facebook, stanno lavorando gratis per le agenzie di intelligence Usa formando questa banca dati per loro", avverte.

Il leader di WikiLeaks comunque non ritiene che Facebook e i social network siano gestiti direttamente dai servizi segreti americani, ma "l'intelligence statunitense è in grado di metterli sotto pressione giuridica e politica. Ed è costoso per loro passare la documentazione a mano, quindi hanno automatizzato il processo. Tutti dovrebbero capire che quando aggiungono i propri amici su Facebook, stanno facendo lavoro gratis per le agenzie di intelligence degli Stati Uniti, costruendo questo database per loro".

Premio Zora
Il premio 'Zora' (Alba) per la libertà dei media, assegnato annualmente dall'Associazione dei giornalisti serbi (Uns), e' stato conferito quest'anno al fondatore di Wikileaks Julian Assange. Nella motivazione si afferma che Assange ed i suoi colleghi di Wikileaks hanno dato un "contributo storico al diritto a essere informati che hanno i cittadini di tutto il mondo". "Gli stati hanno il diritto di proteggere i loro segreti, ma Julian Assange ha mostrato perche' i giornalisti non devono aiutarli a nasconderli", ha detto l'associazione in un comunicato.

Il suo avvocato difende bin Laden
Secondo Geoffrey Robertson, il maggior avvocato per i diritti umani a Londra che tra gli altri ha difeso Salman Rushdie e da ultimo Julian Assange, l'uccisione di Osama bin Laden non e' stata giustizia. "Giustizia significa un processo davanti a una corte indipendente e imparziale. Questa - ha aggiunto citando da Alice nel Paese delle Meraviglie - e' la giustizia della Regina Rossa: condanna prima processa dopo".
04-05-2011

rainews24.rai.it/

Nessun commento:

Posta un commento