martedì 31 maggio 2011

Elezioni- Le ultime parole famose: Cronistoria delle profezie mancate delle amministrative.

Ci sono molti modi per raccontare una tornata alle urne. Ripercorrere la cronaca e le polemiche; analizzare le ragioni di vittorie e sconfitte; ipotizzare scenari e conseguenze.

Giusto. Il rischio, tuttavia, è sorvolare su uno degli aspetti forse più macroscopici di ogni campagna elettorale: le sparate, le profezie, le frasi pronunciate petto in fuori e sguardo convinto dal politico di turno, giusto in favore di telecamera. Di dimenticare quelle che, in gergo, sono definite le ultime parole famose.

UNA GEOGRAFIA AL CONTRARIO. Eppure di certo non sono mancate. A prenderle sul serio, Clemente Mastella dovrebbe addirittura suicidarsi. Per non parlare della geografia del potere. Che vedrebbe l'Italia disseminata di bandiere di «azzurra libertà» e verde Padania. Non è andata così, lo sappiamo. Ma ripercorrere le tappe, in ordine cronologico, aiuta a ricordare con quanta diffidenza debbano essere lette le dichiarazioni dei politici in periodo di voto.
Ecco, dunque, la storia delle amministrative 2011 riletta attraverso le parole di chi dava per certo quanto non è avvenuto. In corsivo il confronto con i fatti.

La vittoria al primo turno di Silvio Berlusconi (© Ansa) Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
17 APRILE: «Dobbiamo vincere alla grande al primo turno a Milano per rafforzare il governo nazionale. Sono elezioni amministrative ma anche politiche».
Dopo la sconfitta, la linea del Pdl è diventata sostenere che «fra elezioni politiche e amministrative c'è una bella differenza» (Fabrizio Cicchitto, 30 maggio).

18 APRILE: «Supereremo le 53 mila preferenze» delle comunali del 2006.
Silvio Berlusconi ha raccolto poco meno di 28 mila preferenze.

28 APRILE: «A Milano vinceremo al primo turno».

5 MAGGIO: «Come in passato vinceremo a Milano e sono sicuro che vinceremo al primo turno senza avere bisogno del ballottaggio».

7 MAGGIO: «Sono ottimista e sono sicuro che vinceremo al primo turno a Milano».
Letizia Moratti,
candidato del centrodestra, non ha vinto né al primo turno né al ballottaggio.

10 MAGGIO: «Il voto di domenica è importante anche come voto politico a supporto del nostro governo, e soltanto se avremo una vittoria come risultato di questo voto noi potremo continuare nei prossimi due anni alacremente per realizzare quelle riforme che oggi siamo per la prima volta davvero in grado di realizzare».
Berlusconi, il 30 maggio, ha dichiarato che l'azione di governo prosegue, e proprio a partire dalle riforme.

15 MAGGIO: «È impensabile che una città come Milano non possa essere governata da noi».
Giuliano Pisapia, del centrosinistra, è stato eletto sindaco di Milano con il 55,1% delle preferenze.


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