IL CAV TURBATO DALLE BANDIERE ROSSE. L'obiettivo del Pdl è quindi molto semplice: «Non consegnare la città in mano agli estremisti di sinistra. A quelli che vogliono costruire una moschea, una zingaropoli islamica. A quelli che vogliono rivedere il catasto». Il Cavaliere si è detto «sempre più turbato dalle bandiere rosse». Del Terzo Polo, poi, ha detto di non curarsene perché «il primo partito in Italia resta Pdl».
Certo, il piatto che il Pd gli ha servito a Milano non è stato facile da digerire tanto che il premier l'ha definito «un risultato inaspettato». Infine, uno sguardo a Napoli: «Dopo 18 anni di mal govenro, i napoletani possono migliorare il loro futuro».
PRESIDIO DAVANTI ALL'AGCOM. Dura la replica delle opposizioni, Pd e Idv in testa, che hanno gridato al «golpe mediatico» di un «Berlusconi a reti unificate». Pier Luigi Bersani, segretario del Partito democratico, ha poi gettato il guanto di sfida al premier invitandolo a un confronto in diretta, «magari a Ballarò».
E sabato 21 maggio l'appuntamento è davanti alla sede dell'Agcom, l'autorità garante per le telecomunicazioni, per un presidio per chiedere che essa intervenga preventivamente e non a giochi fatti, come è successo nelle scorse settimane.
Venerdì, 20 Maggio 2011
lettera43.it/berlusconi-a-studio-aperto-il-pdl-e-il-primo-partito-in-italia
Nessun commento:
Posta un commento