sabato 21 maggio 2011

Dopo un lungo silenzio Berlusconi occupa tutti i telegiornali.


Da "mamma Rai" a Mediaset. Quello che è andato in scena venerdì 20 maggio nei maggiori telegiornali nazionali, è un Silvio Berlusconi che ha decisamente poca voglia di perdere al ballottaggio del 29 e 30 maggio. Tra Milano e Napoli, sembra comunque che il presidente del Consiglio abbia deciso di rimboccarsi le maniche soprattuttto per la città che ospiterà l'Expo, quella che secondo lui «non deve assolutamente diventare la Stalingrado d'Italia».

IL CAV TURBATO DALLE BANDIERE ROSSE. L'obiettivo del Pdl è quindi molto semplice: «Non consegnare la città in mano agli estremisti di sinistra. A quelli che vogliono costruire una moschea, una zingaropoli islamica. A quelli che vogliono rivedere il catasto». Il Cavaliere si è detto «sempre più turbato dalle bandiere rosse». Del Terzo Polo, poi, ha detto di non curarsene perché «il primo partito in Italia resta Pdl».
Certo, il piatto che il Pd gli ha servito a Milano non è stato facile da digerire
tanto che il premier l'ha definito «un risultato inaspettato». Infine, uno sguardo a Napoli: «Dopo 18 anni di mal govenro, i napoletani possono migliorare il loro futuro».

PRESIDIO DAVANTI ALL'AGCOM. Dura la replica delle opposizioni, Pd e Idv in testa, che hanno gridato al «golpe mediatico» di un «Berlusconi a reti unificate». Pier Luigi Bersani, segretario del Partito democratico, ha poi gettato il guanto di sfida al premier invitandolo a un confronto in diretta, «magari a Ballarò».
E sabato 21 maggio l'appuntamento è davanti alla sede dell'Agcom, l'autorità garante per le telecomunicazioni, per un presidio per chiedere  che essa intervenga preventivamente e non a giochi fatti, come è successo nelle scorse settimane.
Venerdì, 20 Maggio 2011

lettera43.it/berlusconi-a-studio-aperto-il-pdl-e-il-primo-partito-in-italia

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