POCO PRIMA CASINI AVEVA ATTACCATO BERLUSCONI RICORDANDO CHE STRANAMENTE E’ AMICO DI TUTTI I DITTATORI DEL PIANETA, DA GHEDDAFI A BEN ALI, DA PUTIN AL PRESIDENTE DELLA BIELORUSSIA LUKASHENKO… IL MINISTRO VIENE RIPRESO MENTRE CHIEDE A UN COLLABORATORE: “MA CHI E’ QUESTO?”
Quando militava nel Msi milanese stava sulle balle a molti militanti in quanto ritenuto un parolaio raccomandato.La sua origine benestante lo rendeva inviso alla base che vedeva già allora una certa spocchia negli atteggiamenti del “figlio del senatore La Russa”.
Dopo un periodo da “desasparecido”, in seguito agli incidenti milanesi, ‘Gnazio riemerge grazie ai buoni uffici di donna Assunta Almirante che si era rivolta a lui per trovare occupazione a un congiunto.
Ed ecco Nosferatu scalare le posizioni all’interno del Msi, in simbiosi con l’altro paracarro finiano di allora, Maurizio Gasparri.
Uno a Milano, l’altro a Roma, creano la corrente finiana per eccellenza, quello dei “giovani vecchi” rampanti e ambiziosi che poi troveranno la consacrazione in An.
Ripuliti da vecchie nostalgie, in nome delle quali amavano vincere i congressi contro chi avrebbe voluto un moderno partito “sociale”, portabandiera del conservatorismo più becero, a contatto del Berlusca si sentono improvvisamente dei miracolati.
Chi si scopre statista, chi esperto in telecomunicazioni, chi ministro, chi capogruppo.
Il peggio non è però tanto essere arrivati a questi incarichi, è quello di credere di esserne all’altezza.
Presi da ambizione smodata e a forza di frequentare i salotti di Palazzo Grazioli, saranno loro, dopo aver fatto da servi a Fini per decenni, a tradirlo nel momento del bisogno.
Dimenticando che se hanno un posto politico al sole e non in un consiglio di circoscrizione, lo devono al Gianfri.
La quota 70-30 all’interno del Pdl permette loro di “promuovere” una corte di ex An devoti al “due di coppe” e di poter contare su una truppa di adepti da mettere sul tavolo della trattativa con Silvio.
Fino alla nomina di ‘Gnazio a triumviro e ministro della Difesa.
Ma l’ex portatore di pastore tedesco con dama bionda al seguito ai comizi missini è in fondo un tipico italiano.
Di quelli che se gli dai una divisa rischi di vederlo trasformato in generale anche nell’atteggiamento.Se poi uno è già presuntuoso di suo, addio equilibrio.
Vedere ‘Gnazio da Santoro o da Floris è uno spasso: sguardo ieratico da invasato, atteggiamenti isterici, modo di porsi spesso arrogante, oscilla tra spocchia e vittimismo, strilli e accuse per tutti, passato e presente, difese penose e arringhe senza costrutto.
Persino controproducente per chi lo manda.Ricordiamo la sua mitica frase prima delle Regionali, quando nel Pdl si temeva il sorpasso di Zaia in Veneto, dopo aver negato la ricandidatura a Galan: “Non ci sarà nessun sorpasso della Lega, andrò personalmente a fare campagna elettorale in Veneto”.
C’ è andato, il Pdl è crollato e la Lega è volata avanti.
In altri tempi, dopo una figura del genere, un politico si sarebbe dimesso, in altri ancora sarebbe stato cacciato.
Con Silvio no, vieni inviato a rappresentarlo a Ballarò, come ieri sera.
Ma che ti combina ‘Gnazio, profondo conoscitore della politica europea?
Di fronte ad uno scontato attacco di Casini a Berlusconi, in cui il segretario Udc si chiede come sia possibile che Silvio sia amico di tutti i dittatori, da Gheddafi a Ben Ali, da Putin a Lukashenko ( il presidente che indice elezioni farsa e che Silvio ha omaggiato durante l’unica visita ufficiale di un leader europeo in Bielorussia), il ministro prima sorride nervoso.
Poi, al rientro in studio, mentre il conduttore Giovanni Floris gli da’ la parola, ‘Gnazio viene ripreso mentre, con un collaboratore alle sue spalle, si informa sul dittatore bielorusso, evocato poco prima dal leader Udc: “Lukashenko, chi e’ questo?”, chiede il ministro.
Chissà che avrà pensato Lukashenko, stamane, leggendo le agenzie.
Forse: “La Russa? ma chi è costui?”.
Beh, si può anche informare, ma in ogni caso non ha perso niente.
destradipopolo.net/
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