A Bologna è stato necessario aspettare fino alle due di notte per sancire il successo al primo turno dell'ex assessore di Cofferati. Il leghista Bernardini si ferma al 30%. Il centrosinistra vince anche a Ravenna. Rimini, invece, va al ballottaggio. L'affluenza diminuisce, ma il flop è scongiurato
BOLOGNA, 17 MAG. 2011 - Alla fine Virginio Merola ce l'ha fatta. Le previsioni delle prime proiezioni si sono puntualmente avverate: ci sono voluti un'intera serata e lo spoglio di quasi tutte le schede, ma alla fine il candidato del centrisinistra al Comune di Bologna è riuscito ad evitare il ballottaggio, diventando sindaco al primo turno. La percentuale è piuttosto risicata, anche se uno striminzito 50,5% basta per restituire Palazzo d'Accursio alla coalizione che governavala città prima del Cinzia-gate. Una nuova opportunità, dunque, per andare oltre lo scandalo e buttarsi alle spalle la parentesi del commissariamento.
Manes Bernardini si è fermato al 30,4% e anche la Lega, il suo partito, deve fare i conti con un risultato al di sotto delle aspettative: il tanto auspicato sorpasso sul Pdl non è riuscito e restano ben 6 i punti percentuali che separano i due partiti-alleati. Deluso, inoltre, è il terzo polo, dato che con Stefano Aldrovandi supera a malapena il 5%. Mentre a sorridere, forse più di tutti, sono i grillini di Massimo Bugani, arrivato a ridosso del 10% (9,5%): la migliore performance a livello nazionale per un esponente del Movimento 5 Stelle.
CONTINUA A LEGGERE
Nessun commento:
Posta un commento