Operazione del Gico e dei carabinieri contro la cosca Pesce
Reggio Calabria, 21 apr. (TMNews) - Un'operazione congiunta da parte del Gico della Guardia di Finanza e dei carabinieri dei comandi provinciali di Reggio Calabria, è in corso in queste ore nella provincia reggina, per il sequestro di un ingente patrimonio economico accumulato illecitamente dalla cosca Pesce di Rosarno.
Su disposizione della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è stato sequestrato un ingente patrimonio, circa 190 milioni di euro, considerato il tesoretto della 'ndrina di Rosarno egemone nella piana di Gioia Tauro.
Durante l'operazione sono state eseguite diverse perquisizioni e controllate diverse persone presunte affiliate alla cosca. Nei mesi scorsi subito dopo il suo arresto, la figlia del boss Salvatore Pesce, Giuseppina, si era pentita iniziando a collaborare con gli inquirenti. Infatti la scorsa settimana le sue dichiarazioni avevano portato in carcere la madre e la sorella, considerate organiche alla cosca Pesce.
tmnews.it/'ndrangheta Scacco matto a beni della cosca Pesce
Nell'operazione condotta dal Gico di Reggio Calabria con il contributo dello Scico di Roma e dei carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria sono state sequestrate anche due squadre di calcio (una è la Rosarnese) che militavano nello stesso campionato e che servivano per accrescere il potere popolare della consorteria criminale.
I sequestri hanno riguardato 40 imprese, con tutto il loro patrimonio aziendale, operanti principalmente nel settore dei trasporti in quello agrumicolo e nel commercio della grande distribuzione. A queste vanno aggiunte 44 abitazioni, 4 ville, 12 autorimesse, oltre a 60 terreni, 56 autoveicoli e 108 autocarri.
I sequestri sono stati eseguiti oltre che in Calabria anche in Lombardia, Campania ed a Roma,il tutto per una stima che secondo gli inquirenti supera i 190 milioni di euro. Con questo colpo è stata - secondo i magistrati reggini - disarticolata la potenza economica della cosca Pesce.
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