venerdì 22 aprile 2011

Milano: Lassini, telefonata di solidarietà del premier

«Se mi eleggonono bisognerà rispettare la volontà dei milanesi».

Non si ferma il balletto di dichiarazioni di Roberto Lassini, presidente dell'associazione Dalla parte della democrazia e responsabile dei manifesti anti magistrati comparsi a Milano, per cui è indagato.

Iscritto nelle liste del Popolo della libertà (Pdl) alle amministrative meneghine, Lassini aveva prima dichiarato la sua rinuncia «irrevocabile» alla candidatura e poi convocato una conferenza per annunciare che avrebbe rinunciato alla campagna elettorale. Ma ha improvvisamente invertito rotta. Intervistato dal telegiornale di La7, il 21 aprile ha infatti spiegato che, in caso di elezione, «bisognerà rispettare certamente la volontà dei milanesi».

Pur rinunciando ai comizi, di cui non ha più bisogno vista l'eco suscitata dalla vicenda dei manifesti, Lassini non si può infatti tecnicamente dimettere dalla lista elettorale dopo essere stato candidato, ha spiegato il Viminale.

A fargli riprendere in considerazione l'ipotesi dell'elezione pare sia stata una telefonata del premier Silvio Berlusconi. Il primo ministro, ha detto Lassini intervistato da Porta a Porta, gli ha espresso solidarietà per la situazione che si è creata dopo la vicenda dei manifesti di Milano. «Mi ha commosso tantissimo la sua telefonata e mi ha convinto ancora di più a continuare nella battaglia a sostegno della riforma che solo il presidente Berlusconi potrà fare», ha raccontato Lassini.
21 Aprile 2011

lettera43.it/lassini-telefonata-di-solidarieta-del-premier

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