sabato 9 aprile 2011

Il Premier, fra gag e barzellette,rilancia: Cambierò Costituzione

Insorge l'opposizione. Bersani in trincea: 'Tenga giù le mani dalla Carta, non gli permetteremo di sfasciarla'
Roma, 9 apr. (TMNews) - Una barzelletta hard sull'uso 'sessuale' dello champagne per conquistare le donne che ha creato il gelo in platea. Un nuovo proposito di rinnovare la Costituzione, con tanto di attacco al Colle e alla Consulta, che ha suscitato la reazione critica dell'opposizione. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a palazzo Chigi per partecipare alla premiazione degli studenti del progetto 'Campus mentis' ha dominato la scena per quasi un'ora vestendo di volta in volta i panni dell'imprenditore che consiglia ai giovani di essere ambizioso, del look maker che boccia la barba e le giacche sbottonate, del figlio che ricorda il suggerimento più prezioso ricevuto dal padre: portare sempre il sole in tasca. Né è mancato un accenno al 'bunga bunga' al quale ha invitato due giovani studentesse.
Ma per qualche minuto gli è capitato anche di tenere indosso il vestito del presidente del Consiglio. E tanto è bastato a suscitare le critiche di tutta l'opposizione. Il premier ha promesso riforme: quella del fisco, con il varo entro due anni del codice unico delle norme tributarie, e della giustizia, soprattutto ora, ha spiegato, che nella coalizione di governo non ci sono più Fini e Casini che "difendono i privilegi dei pm". "Ora - ha spiegato - abbiamo una maggioranza più esile ma coesa".

Ma a suscitare le proteste più vibrate dell'opposizione è solo il non inedito impegno a mettere mano all'architettura istituzionale: bisogna cambiare la Carta, ha detto il premier, altrimenti l'Italia non può diventare una "vera democrazia". Il Cavaliere ha ribadito il leit motiv della Costituzione frutto degli equilibri post fascismo che non concede poteri al governo, e degli iter parlamentari che rendono "ippopotami" le leggi che nascono "purosangue". Ma soprattutto, Berlusconi, ha rinnovato gli attacchi al Colle, che non fa passare le leggi se non gli piacciono, e alla Consulta che le abroga se non sono gradite ai pm di sinistra.
Dichiarazioni che non sono andate giù al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che ha avvertito: Berlusconi "non si permetta di trattare in questo modo la Carta costituzionale" perché noi non gli consentiremo "di sfasciarla". E se per il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, il Cavaliere ha "delle ossessioni", gli uomini del suo partito hanno messo l'accento sull'attacco "indegno" al capo dello Stato. Secco altolà anche dall'Italia dei valori. "Giù le mani dalla Costituzione. La Carta - ha detto il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi - è patrimonio di tutti gli italiani. Non permetteremo a questa maggioranza di cambiarla e stravolgerla a proprio piacimento".
tmnews.it/

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