sabato 2 aprile 2011

Governo/ Diffidenza Berlusconi su mossa Colle. Caccia a deputati

Rimpasto destinato a slittare. Tensione con Maroni su immigrati

Roma, 1 apr. (TMNews) - Una settimana da archiviare. Un'altra che si annuncia tesa. Sarà forse anche per questo che Silvio Berlusconi si concede un venerdì pomeriggio di appuntamenti (pochi) e riposo a Palazzo Grazioli. Entrano nella residenza romana del premier Andrea Augello e Silvano Moffa, Pasquale Viespoli, Domenico Scilipoti, Pina Castiello, alcuni sindaci campani e Sabina Began (in bicicletta). I segnali che arrivano da 'fuori' non sono incoraggianti, dalle 'consultazioni' del Quirinale al 'pre annuncio' di discesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo. Tanto che un pizzico di preoccupazione e un certo fastidio per la mossa del Quirinale, nei discorsi con i suoi interlocutori, emerge. Mitigato, però, dalla fiducia sulla missione 'allargamento' della maggioranza, che potrebbe registrare qualche passo in avanti.

C'è la missione a Tunisi che incombe, l'emergenza immigrazione e la Libia. Temi che preoccupano Berlusconi, infastidito anche dalle pressioni crescenti dei 'responsabili' per un rimpasto che tarda ad arrivare e che, raccontano fonti del Pdl, non dovrebbe andare in porto neanche la prossima settimana. E però in Aula si dovrebbe votare sul conflitto di attribuzione per il caso Ruby, ma anche per il processo breve. Il Cavaliere, racconta chi ha avuto modo di parlargli, non ha ancora sbollito la rabbia per le "sceneggiate" di Montecitorio. Non gli è piaciuto l'atteggiamento di La Russa, raccontano le stesse fonti, ma è altrettanto evidente che l'ala aennina del partito è compatta attorno al coordinatore.

I numeri sono i numeri, a questi si appella Berlusconi per fronteggiare quegli "strani movimenti" registrati sul Colle più alto. Nonostante questo la linea resta quella del low profile, perché ora almeno non è il momento di polemizzare con il Quirinale. Meglio rafforzarsi, va ripetendo il presidente del Consiglio. Lui stesso aveva indicato quota 330 come il prossimo monte da scalare. Ma sarebbe già un successo arrivare a 327 in breve tempo: sembra infatti che in realtà possano essere al massimo tre i deputati pronti ad aggregarsi alla maggioranza nei prossimi giorni. Uno, forse, proveniente da Fli, almeno secondo quanto raccontato da Berlusconi a un responsabile.

Quanti pensieri, per il Cavaliere. Compreso il dossier immigrazione, che ha provocato le dimissioni di Alfredo Mantovano da sottosegretario all'Interno e qualche tensione di troppo con il il titolare del Viminale, Roberto Maroni. Diversità di vedute sulla linea da tenere nei confronti degli immigrati, raccontano fonti di governo, rese evidenti anche oggi nel corso dell'incontro a Palazzo Chigi con le Regioni. Ma il premier sa che quello dell'invasione da oltremare è un tema sensibile per l'elettorato e non vuole lasciarsi il fianco scoperto, soprattutto al Nord. E, nel bel mezzo del processo Ruby, mentre le ragazze-testimoni saranno fatte sfilare in tribunale, il Cavaliere ha tutta l'intenzione di dimostrare attraverso le urne di essere ancora saldamente in sella.

tmnews.it/

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