L'esplosione, forse da un kamikaze, ha ucciso 15 persone
Roma, 29 apr. (TMNews) - Probabilmente un attentato suicida, forse un ordigno nascosto in un valigia: di sicuro vi è che l'attentato avvenuto ieri in un locale frequentato da turisti nella città marocchina di Marrakesh è costato la vita ad almeno 15 persone, di cui almeno sei di nazionalità francese, mentre non risulterebbero coinvolti cittadini italiani. Tra i numerosi feriti, secondo fonti ospedaliere, vi sarebbero sette cittadini francesi, due olandesi, due svizzeri, due russi e due tunisini.
Il ministro delle Comunicazioni marocchino, Khalid Naciri ha definito l'attentato "un atto terroristico": "Il Marocco si torva di fronte alle stesse minacce del 2003", ha concluso il Ministro, alludendo alle stragi di Casablanca che il 16 maggio del 2003 provocò 45 morti. Il monarca Mohammed VI ha ordinato un'inchiesta "rapida e trasparente" chiedendo che l'opinione pubblica venga informata al più presto dei suoi esiti.
L'esplosione, che ha causato anche una ventina di feriti, è stata dovuta a un "atto criminale". La notizia della morte dei cittadini francesi è stata confermata anche dall'Eliseo: il presidente Nicolas Sarkozy ha condannato un "atto vile, odioso e crudele", mentre il governo di Rabat ha parlato di "atto terroristico".
Difficile capire se l'esplosione - apparentemente mirata contro i turisti stranieri - sia collegata ai moti di protesta che hanno invaso il Magreb; se sia direttamente legata all'organizzazione Al Qaida nel Magreb; e se lo scopo principale dell'attacco sia contestare la presenza degli stranieri nel paese, o perfino l'intervento internazionale in Libia; oppure se si tratti di un attacco di matrice completamente diversa. Certamente il Marocco appariva a basso rischio di attentati; l'ultimo attacco fu quello sanguinoso degli attentati coordinati a Cabalanca.
Finora il Marocco di re Mohammed VI appariva come il paese meno toccato in Nordafrica dall'ondata della cosiddetta 'primavera araba': il sovrano ha avviato una riforma costituzionale, e la scarcerazione di diversi estremisti, fra cui alcuni membri di cellule salafite, che sembrava aver soddisfatto gli ambienti estremisti.
Ancora incerta del resto la dinamica dell'attentato compiuto contro il caffé ristorante Argan nella frequentatissima piazza Jemaa el Fna. Forse un kamikaze, che avrebbe ordinato un succo d'arancia prima di farsi esplodere, secondo un testimone. Un altro testimone afferma che un uomo avrebbe deposto dentro il caffè una valigia, e che poi si sarebbe allontanato.
tmnews.it/Attentato contro stranieri a Marrakesh
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