mercoledì 9 marzo 2011

Pd: "Berlusconi se ne deve andare". A Palazzo Chigi i 10 milioni di firme

"Firme che si tramuteranno in voti" annuncia Rosy Bindi dal palco in piazza di Pietra a Roma, prima di guidare una delegazione di donne del partito con il primo scatolone per la consegna. Bersani: "Mai stato facile raccoglierle con tanto entusiasmo". Rricevute da Gianni Letta, che ha replicato: "Non credo che il premier seguirà il consiglio".

ROMA - "Promessa mantenuta". Sull'onda del rinvio a giudizio del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per il caso Ruby, il Partito democratico aveva annunciato la raccolta di 10 milioni di firme per chiedere le dimissioni del capo del governo. Coincidenza o colpo di teatro, le firme vengono recapitate a Palazzo Chigi proprio l'8 marzo, giorno della donna, la vera "parte lesa" nella vicenda Ruby.

Senza soffermarsi su qualche polemica - vedi la campagna dei giornali berlusconiani sulle sigle false via internet - il Pd accompagna la consegna a Palazzo Chigi degli scatoloni contente i registri autografati con una manifestazione a piazza di Pietra, a Roma, sul palco la grande scritta "Oltre Arcore c'è la dignità dell'Italia". E con un'altra promessa: "Silvio Berlusconi deve andare a casa". Oggi con le firme, domani con il voto.

Così riassume il nuovo impegno Rosy Bindi, presidente dell'assemblea nazionale del Pd: "Oggi ci sono 10 milioni di firme, domani saranno voti. Alle amministrative ne avremo molti di più che 10 milioni. Del resto Berlusconi dovrebbe essere già andato a casa. E se ancora non c'è andato ce lo manderemo, perché oltre a non saper guidare il Paese ha anche violato la dignità della donna". Per la vicepresidente della Camera "non è possibile che in Germania un ministro si dimetta perché ha copiato la tesi di laurea, mentre Berlusconi stia ancora al governo nonostante sia accusato di prostituzione minorile".
Gli scatoloni sono 120, stipati due furgoni e tre Apecar, colorati di rosso, bianco e verde. Si tratta del primo carico, 5 milioni di firme. La consegna al governo viene fatta simbolicamente con un solo scatolone, portato da una delegazione di donne del partito guidata dalla stessa Bindi. Che è stata ricevuta per l'occasione a Palazzo Chigi da Gianni Letta. Al sottosegretario la presidente del Pd ha consegnato anche un biglietto del segretario del suo partito Bersani.
 
Letta: "Non so se il premier seguirà l'invito". Rosi Bindi racconta il colloquio con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio: "Gianni Letta ci ha detto che non sa se Berlusconi ascolterà il nostro invito ma noi gli abbiamo detto che sappiamo che non è tipo disponibile alle dimissioni. Noi vogliamo che si convincano tutti gli italiani". Oltre alle firme - ha detto Bindi - abbiamo consegnato il libro nero delle cose fatte dal governo per le donne e il nostro libro bianco di proposte. E un biglietto di auguri perchè noi vogliamo una sana battaglia politica e quindi lo vogliamo in forma".

Bindi ha spiegato di "aver portato le firme" a Palazzo Chigi per consegnarle "nella sede istituzionale", quindi ha replicato alle obiezioni dei giornalisti: "Lo so che credete che non serva a nulla, ma anche se non si ottengono risultati immediati, le forze politiche non si possono rassegnare". Conclude Bindi: "Alle amministrative le firme per si trasformeranno in voti e saranno molte di più di 10 milioni".

"Bersani in piazza. " Oggi con queste milionate di firme che abbiamo presentato, siamo certi di avere raggiunto l'obiettivo dei dieci milioni - ha detto Pier Luigi Bersani, durante la manifestazione -. Queste firme per le dimissioni sono il più bel regalo da fare all'Italia. Questa raccolta è stata una campagna straordinaria, mai è stato così facile ed entusiasmante raccogliere tante firme, con una straordinaria partecipazione della gente".

Silvio Berlusconi "ci ha portato a pensare che la mercificazione della donna sia lo spazio della sua libertà - ha scandito Bersani - No, no, no. Bisogna reagire a questo veleno che rischia di distruggere gli anticorpi morali di questo Paese. Questo non è giustizialismo, ma civismo. E' serietà nella conduzione della cosa pubblica, dignità della cosa pubblica".
E infine: "Il premier dice di avere tenuta e resistenza. Ma noi ne abbiamo sempre un minuto di più. Arriva il momento che se ne andrà e noi da ogni circolo del Pd diremo, come fa Vasco Rossi: 'io sono ancora qua'".

Manifestazione nei pressi di palazzo Chigi. Bandiere del Pd, e cartelloni che inneggiano a una futura era "oltre Berlusconi". Così si presenta piazza Colonna nel giorno della consegna delle firme.  Un fitto cordone di polizia e carabinieri ha bloccato i manifestanti, che fino a poco prima erano radunati in piazza di Pietra, oltre le transenne che sbarrano l'accesso a palazzo Chigi. Ma dalla folla si sentono cantare l'inno nazionale, e cori tipo "chi non salta Berlusconi é".
 8 marzo 2011

repubblica.it/pd_consegna_10_milioni_di_firme

Nessun commento:

Posta un commento