“Per Lele Mora si mette sempre peggio. Non bastava (in ordine cronologico) il fallimento della sua Lm management, non bastavano le inchieste per evasione fiscale e bancarotta fraudolenta, non bastava per il Ruby gate l’accusa di favoreggiamento della prostituzione e concorso in prostituzione minorile, da ieri per l’agente di spettacolo con il busto di Mussolini in casa, c’è una richiesta di fallimento personale.
Ad avanzarla sono stati i pm di Milano, Eugenio Fusco e Maurizio Carducci. I magistrati hanno inoltre chiesto il fallimento di altre due società: la Lm Production e la Diana immobiliare, in modo che venga impedito a Mora di esercitare ogni tipo di attività imprenditoriale.
Astronomico il debito accumulato: sfiora i 20 milioni di euro. Al curatore fallimentare, Salvatore Sanzo, non è arrivato neppure un euro del milione e 200 mila che Berlusconi ha dato a Mora, come ha detto in un video messaggio lo stesso premier. Quei soldi la Procura di Milano li sta ancora cercando. E non si sa al momento neppure da dove siano arrivati e a chi Lele Mora abbia girato 140 mila euro, che nel 2010 sono transitati su un suo conto aperto alla Banca di credito cooperativo della Brianza. I due terzi di quei soldi sono stati prelevati tra il 22 e il 25 ottobre, in parte in contanti e in parte in assegni circolari. Proprio il 23 e il 25 ottobre ad Arcore, ci sono stati due festini.
Sul fallimento finale di Lele Mora deciderà il giudice Filippo Lamanna il prossimo 6 aprile, lo stesso giorno in cui si apre il processo a Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. Per Mora poi, sempre il 6 aprile, potrebbe arrivare la decisione del gup, sempre di Milano, Federica Centonze, sulla richiesta di rinvio a giudizio per evasione fiscale. Il coimputato Fabrizio Corona, invece, ha scelto il rito abbreviato.
L’uomo che porta tante ragazze a villa San Martino, però, spera in un futuro politico: “Mi candido alle elezioni con una partito di destra, forse il Pdl”, ha detto a Exit. “Se mi vorranno sono pronto a questa scelta, dopo che mi avranno assolto o prosciolto, visto che chi è inquisito non può fare il mestiere di politico, o almeno, non dovrebbe”. Chissà se lo ha detto al suo amico presidente del Consiglio.
3 marzo 2011
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