Berlusconi attacca i giudici: Hanno speso 20 milioni per processarmi. A Roma indagine a suo carico per concussione e minaccia
Roma, 29 mar. (TMNews) - Le conversazioni telefoniche di Silvio Berlusconi potrebbero essere decisive per le indagini della procura di Roma sulle carte di credito revolving. Per questo i Pm capitolini hanno inoltrato ancora una volta la richiesta al Tribunale dei ministri di autorizzare l'uso delle intercettazioni che coinvolgono il presidente del Consiglio, acquisite nell'inchiesta di Trani. Nel fascicolo il premier risulta indagato per il reato di concussione e minaccia a un corpo amministrativo dello Stato.
Dal marzo dello scorso anno, da quando cioè il fascicolo è stato trasmesso a Roma per competenza, è la terza volta che i pubblici ministeri Caterina Caputo e Roberto Felici, d'intesa con l'aggiunto Alberto Caperna, inviano ai giudici di via Triboniano tale richiesta. I magistrati hanno chiesto, in pratica, al Tribunale dei ministri di inoltrare alla Camera dei deputati la richiesta di autorizzare l'uso delle 18 intercettazioni in questione nell'inchiesta che vede indagato Berlusconi per le presunte pressioni esercitate nel 2009 sull'ex commissario dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, allo scopo di evitare la messa in onda della trasmissione di Michele Santoro, 'Annozero'.
A poche ore dalla sua comparsa al palazzo di Giustizia di Milano il premier è tornato ad attaccare i magistrati definendo "infondate e false" le accuse mosse contro di lui nel processo Mediatrade. In un audio messaggio ai Promotori della libertà Berlusconi ha accusato i magistrati milanesi di spendere "20 milioni di euro tolti alle tasche dei contribuenti" per i processi contro di lui. "Anche questa volta l'attacco fallirà", ha aggiunto, "la verità sarà riconosciuta e ne verremo fuori più forti di prima".
tmnews.it/
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