ROMA - In Italia "si osservano segnali più decisi di accelerazione" della ripresa economica, "anche se rimane ampio il divario di crescita con le altre nazioni". Ma, indica Confindustria, in questo scenario "si sono inseriti nuovi fattori di rischio".
Come "lo shock rappresentato dal rincaro delle materie prime ed in particolare del petrolio" che "rischia di rallentare sensibilmente la ripresa nei paesi avanzati". Un prezzo a 115 dollari al barile "può comportare un minor livello del Pil italiano di circa lo 0,7% in due anni a parità di altre condizioni". Lo ha spiegato il direttore generale di Viale dell'Astronomia, Giampaolo Galli, in una audizione alla Camera.
10/03/2011
repubblica.it/caro_petrolio
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