Una cena ad Arcore tra il Cavaliere e il Senatur. Calderoli: "La Lega non staccherà la spina del governo perchè vuole rimanere per fare le riforme". "Processo breve? Un obbligo ridurre i tempi"
ROMA - Una cena ad Arcore 1, l'ennesima, per confermare la "road map" del governo e assicurare che i numeri ci sono per portare a compimento la legislatura. E a Umberto Bossi che ha chiesto di non tirare avanti solo per 'galleggiare', il Cavaliere ha risposto che ci sono tutti i presupposti per definire i progetti in cantiere, a partire dal federalismo, in cambio chiede di evitare 'strappi' pericolosi per la tenuta della maggioranza e la possibilità di un suo allargamento. "Noi abbiamo approvato al Senato un provvedimento sul processo breve che era stato votato anche dai cosiddetti finiani. Il problema più grande della giustizia italiana è la lunghezza dei processi e quindi ridurre la durata dei processi è un obbligo, così come lo è dare la certezza della pena" spiega il ministro della Semplificazione normativa Roberto Calderoli. Che assicura: "La Lega nord non staccherà la spina del governo perchè vuole rimanere per fare le riforme". A partire dal federalismo: "Napolitano ci ha dato la rotta. Il governo riferirà nelle aule del parlamento dove abbiamo una maggioranza assoluta".
All'incontro di Arcore erano presenti anche Giulio Tremonti e il governatore del Piemonte, Roberto Cota, reduce da una missione negli Usa, dove ha visitato gli stabilimenti della Chrysler. Non si esclude quindi che durante la cena ci sia stato anche un confronto sulle questione Fiat in vista dell'incontro di sabato a Palazzo Chigi tra governo e l'ad Sergio Marchionne.
Intanto Roberto Calderoli "mette il veto" all'ingresso dei radicali di Pannella al governo o in maggioranza. "Non stacchiamo la spina, stiamo al governo per fare le riforme, ma è ovvio che serve una maggioranza compatta. E sui radicali dico che le forze politiche si devono coalizzare prima del voto e in questo caso l'ingesso di una forza che ha contrastato l'azione di governo per noi equivale all'ipotesi di Casini". Altra questione la composizione delle commissioni dopo il passaggio all'opposzione dei finiani: "Abbiamo chiesto a Berlusconi di allargare la maggioranza in modo che il voto non sia di ostacolo all' azione del governo".
(08 febbraio 2011)
repubblica.it/politica/
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