sabato 12 febbraio 2011

Per la stampa estera Silvio alle corde. "L'ultima battaglia del Cavaliere"

Dal New York Times al Guardian al Telegraph, articoli e commenti su Berlusconi in declino. "Cameron non accetterebbe da lui un invito a cena". "Gli italiani non sembrano più disposti ad accettarlo"

LONDRA - Un'Italia che sembra arrivata al punto di dire "basta". Un premier da cui David Cameron "non accetterebbe un invito a cena". E un centrodestra che si prepara ad abbandonarlo, non appena sentirà "l'odore della fine". Sono le analisi e le previsioni della stampa internazionale sugli ultimi sviluppi del caso Berlusconi.

Il New York Times pubblica una lunga corrispondenza da Roma in cui nota che il presidente del Consiglio ha deciso di combattere innanzi tutto nell'arena mediatica quella che potrebbe essere "la sua ultima battaglia politica".

Il quotidiano newyorchese riporta le critiche e la preoccupazioni suscitate dall'adunata dei direttori di testate televisive e di carta stampata, a cui Berlusconi ha dato nei giorni scorsi istruzioni per passare "dalla difesa all'attacco", osservando che "da 30 anni" il magnate di Mediaset "plasma l'opinione pubblica" attraverso le tivù e i giornali che possiede o che controlla.

Il Guardian, che venerdì aveva già pubblicato un durissimo editoriale di uno dei suoi columnist, con il quale invitata in sostanza l'Unione Europea a intervenire per richiamare Berlusconi all'ordine, oggi ha un commento non firmato, quindi espressione della direzione del giornale, nella pagina degli editoriali. "Fino ad ora gli italiani non hanno mai detto, perlomeno in numedro sufficiente, di averne abbastanza" di Berlusconi, afferma l'editoriale del quotidiano progressista britannico, "ma le cose potrebbero ora cambiare" dopo la richiesta di processare il premier per il Rubygate. Il Guardian paragona Berlusconi a "una volpe che sfugge ai cacciatori, riesce sempre a scappare, anche quando è giudicato colpevole, di solito allungando il procedimento legale fino a quando i termini" per condannarlo sono scaduti. Ma "quel che è fuor di dubbio" nel processo richiesto dai giudici milanesi "è che Berlusconi ha avuto troppo a che fare con troppe giovani donne di un certo tipo". Ciò che egli ha fatto "può essere o non essere illegale, ma è certamente di cattivo gusto, oltre a essere una enorme distrazione dai suoi compiti di governo".

Un altro grande quotidiano del Regno Unito, ma di orientamento conservatore, il Daily Telegraph, pubblica un commento di una pagina intera dello scrittore inglese Tim Parks, intitolato "le notti del bunga-bunga sono quasi finite". L'articolo cita una frase di Mussolini secondo cui "l'illusione è forse l'unica realtà della vita", ma soggiunge che lo stesso Mussolini ammetteva che ci sono momenti, "in cui è impossibile ignorare la realtà, per quanto amara".

Per Berlusconi, scrive Parks, "quel tempo sta rapidamente avvicinandosi". E così conclude: "Ci vuole una enorme energia per pretendere che la stanza è pulita, quando sei negli escrementi fino alle ginocchia. E questo anziano signore è negli escrementi fino al collo. Quando i suoi sostenitori annuseranno la fine, la corsa per saltare dalla nave che affonda sarà incredibile. Il bunga-bunga?, diranno allora. Mai sentito nominare".

Il Financial Times, in un ampio servizio dedicato alle manifestazioni indette in tutta Italia dalle donne per protestare contro il modo in cui Berlusconi ha degradato l'immagine femminile, afferma: "L'elite del business italiano si lamenta che il governo è paralizzato. I commentatori si lamentano che le feste del bunga-bunga hanno coperto l'Italia di ridicolo in tutto il mondo.

Molti italiani di sinistra guardano alle proteste di massa a Tunisi e al Cairo con invidia". Il quotidiano finanziario riferisce quindi una battuta fatta da David Cameron nei giorni scorsi, secondo cui il premier britannico "non accetterebbe un invito a una delle cene" di Berlusconi, a dispetto del fatto che i sondaggi danno il suo partito ancora in lieve vantaggio sull'opposizione, sebbene stiano declinando.
 12 febbraio 2011

repubblica.it/politica/Stampa estera

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