martedì 1 febbraio 2011

LE INIZIATIVE- Sul web parte una class-action e anche sui balconi "Ora basta"

Iniziative spontanee si aggiungono alle manifestazioni e agli appelli che chiedono a Berlusconi di lasciare. Fino agli striscioni sui terrazzi e alla proposta - raccolta da oltre centomila persone - di cambiare la foto su Facebook con quella di donne cheb hanno lottato per i diritti

Una lunga sequenza di "adesso basta". Che si snoda tra i bit della rete e le strade delle città italiane. "Se non ora, quando?", "Sono una donna e dico basta", "Dimissioni". Slogan che disegnano la mappa del dissenso nei confronti di Silvio Berlusconi. Un dissenso che cresce, aumenta. Alimentato da tante community sul web. Che in nome della libertà e della dignità continuano a lanciare e a proporre decine di iniziative. Per una protesta che parte dalle donne per coinvolgere tutti i cittadini.

Class Action. Tanto spazio è occupato da azioni simboliche. Luogo d'elezione: Facebook. Tra le tante: sostituire la propria immagine del profilo con quella di una donna "valorosa, intellettuale, combattente. Come quelle che hanno lottato per i diritti in Italia e nel mondo". Le adesioni sono più di 160mila. E c'è chi addirittura quantifica i danni del berlusconismo, proponendo una class action nei confronti del premier. Il rimborso da chiedere ammonterebbe a 75 miliardi di euro. Diecimila i cittadini pronti a sottoscrivere la richiesta.

Donne in rete. Poi tante lettere aperte. Come quella del gruppo "Donne che si fanno sentire". Scrivono: "Siamo giovani, intraprendenti, tenaci, preparate. Donne che lottano per affermarsi nel mondo lavorativo. Che lottano per veder riconosciute le proprie "qualifiche", che nulla hanno a che vedere con le misure e la taglia del reggiseno". E ancora: "Vogliamo continuare creando
una rete di scambio e di confronto, e allargarci sempre più per far sentire, sempre più forte, la nostra voce".

Dai balconi. In tanti usano balconi e terrazze delle proprie abitazioni come vetrina per esporre messaggi al premier. "Berlusconi dimettiti, ci hai rotto", "Silvio, fatti processare", e così via. L'idea è partita dal gruppo Gli Indignati, e si diffonde rapidamente. Poi tanti piccoli presidi permanenti. Per informare e coinvolgere i propri concittadini. E qualcosa si muove anche all'estero. Per il 12 febbraio è annunciato un sit-in davanti al consolato italiano a Zurigo.

Food Bloggers. E poi i lanci di mutandine previsti ad Arcore il 6 febbraio, le canzoni sul tema, fotomontaggi, video satirici. E c'è chi propone anche una gara di cucina. Sono food-bloggers, e hanno lanciato l'iniziativa "Liberiamoci dal maiale". La spiegano così: "giochiamo, in modo beffardo e sconsolato, sulle parole: entro il 6 febbraio chi vuole aderire dovrà pubblicare una ricetta a base di maiale ed un post in cui esprime il proprio disgusto per il comportamento del premier e ne auspica le dimissioni". Partecipanti? Per ora sono a quota 150.

SEGNALATE LE VOSTRE INIZIATIVE 1
(31 gennaio 2011)

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