martedì 1 febbraio 2011

I pm accelerano: Berlusconi subito a processo

La Minetti: con lui una relazione affettiva

MILANO
Dopo il giro di boa dell’interrogatorio di Nicole Minetti, la Procura ritiene ormai di avere completato il suo quadro accusatorio e, attesa la decisione di giovedì della Camera sull’autorizzazione a procedere per la perquisizine negli uffici di Segrate del contabile di Silvio Berlusconi, si appresta a chiedere il giudizio immediato del Premier.

Con accuse tanto semplici quanto micidiali: una concussione, che poggia la sua tesi sulla telefonata di pressioni fatta dal Cavaliere alla Questura di Milano nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorso per far liberare "la nipote di Mubarak"; e l’aver fatto sesso con una prostituta minorenne, che trova il suo riscontro da una parte nel quadro emerso dalle intercettazioni e dalle testimonianze di alcune ragazze che hanno partecipato alle feste di Arcore, dall’altra, probabilmente, nei verbali ancora misteriosi della stessa Ruby Rubacuori, al secondo Karima El Mahroug, diventata 18enne il primo novembre scorso.

E’ così che si spiega la curiosa discrasia d’interpretazioni sul verbale di Nicole Minetti: per la procura un interrogatorio che difficilmente potrebbe avere un seguito, almeno non prima di aver proceduto con la richiesta di giudizio immediato per Berlusconi; per la difesa dell’avvocato Daria Pesce, un confronto non ancora concluso visto che domenica pomeriggio proprio il legale ha chiesto verso le 18,30 di sospendere l’interrogatorio per suoi impegni personali. Ma nei fatti è la Procura che decide se le dichiarazioni della Consigliera Regionale siano da ritenere esaustive oppure no. E probabilmente, per la parte che interessava le imputazioni di Berlusconi, i pm, che non si aspettavamo poi molto da questo confronto, hanno deciso che le parole di Nicole Minetti sono più che sufficienti nonostante diverse mancate risposte. Il verbale della 25enne consigliere regionale è infatti girato attorno a due questioni principali: innanzitutto i fatti risalenti alla notte del 28 maggio, quando insieme alla prostituta brasiliana Michelle Conceicao di 32 anni, si recò alla Questura di via Fatebenefratelli per prendere "in affidamento" Ruby-Karima El Mahuorug. Segno che ai magistrati interessava ascoltare la Minetti non tanto come indagata per il favoreggiamento della prostituzione, che la vede in concorso con Emlio Fede e Lele Mora in un fascicolo destinato allo stralcio, ma come testimone di un reato proprio di Berlusconi, la concussione. E solo successivamente i magistrati le hanno rivolto domande sulle feste di Arcore e i suoi rapporti con Berlusconi. Argomento sul quale in parte Nicole Minetti si è avvalsa della facoltà di non rispondere, in parte invece ha insistito sulla "relazione affettiva" che la lega (legava?) al Presidente del Consiglio. Sostenendo insomma che molti dei suoi comportamenti, anche quelli penalmente rilevanti, potrebbero essere stati dettati più da un innamoramento verso il "Capo" e dal desiderio di compiacerlo che da una consapevolezza soggettiva di compiere un reato.

Nicole avrebbe anche raccontato le origini della sua conoscenza con Berlusconi che sono antecendenti all’incontro avvenuto al San Raffaele nel dicembre scorso quando il Premier venne ricoverato in seguito all’aggressione di uno squilibrato in Piazza Duomo. Appena sfiorato invece il discorso sulla gestione delle case di via Olgettina e il pagamento delle fatture da parte del solito Spinelli. Falso invece, come abbiamo scritto ieri, che a pagare il suo legale, che ha dimostrato di avere una gestione indipendente e autonoma della difesa Minetti, sia stato lo stesso Berlusconi. Il quale, ed emerge dalle intercettazioni, è vero che ha aiutato economicamente la consigliere regionale ma non ha interferito in alcun modo nella scelta del legale, tantomeno nel pagamento.
01/02/2011

lastampa.it/

Nessun commento:

Posta un commento