La Confesercenti ha pubblicato anche quest'anno il rapporto sulle varie tasse, definiti balzelli, che "spremono" le imprese a livello centrale e locale e che spesso hanno fantasiose motivazioni.
Il dossier è suddiviso su 100 tipologie diverse che raggruppano le varie tasse.
"Abbiamo provato a suddividere la rassegna dei 100 casi in alcuni capitoli: dalle paleo-tasse alle imposte 'esoteriche', dalle tasse in maschera, a quelle contenute nelle bollette, ad altri prelievi surreali, come la tassa sull'esposizione della bandiera tricolore o le tasse macabre, che riguardano defunti e cimiteri, fino al balzello sui lumini", si legge nel documento.
Il documento elenca dunque i vari raggruppamenti: "Le tasse sul movimento, quelle aeree (su gru e tralicci), quelle sotterranee (su tubi, fogne e botole), fino alle cosiddette 'imposte spietate', cioè tasse che magari all'insaputa del legislatore colpiscono chi è già in difficoltà (disoccupati, invalidi, studenti fuori sede, famiglie numerose, sfrattati). Ci sono poi le 'imposte burocratiche', cioè prelievi relativi a funzioni pubbliche già finanziate per altra via con la fiscalità generale, che tuttavia vengono imposti a chiunque voglia adire a tali servizi, dalla giustizia al catasto".
Si arriva infine alle tassazioni più difficili da comprendere: "Il fisco 'lunare', cioè un sistema tributario burocratico ed auto-referente lontano dai cittadini e dalla stessa comprensibilità alla luce di una comune intelligenza e senso comune; ed il fisco che perseguita l'impresa, vista come un limone da spremere per ottenere nuovo gettito".
"Non stiamo parlando di bruscolini. L'imposta di bollo dà un gettito di 6 miliardi di euro, analogo il gettito dell'imposta di registro, l'imposta sostitutiva 600 milioni di euro, le concessioni governative 1,3 miliardi, l'imposta sulle assicurazioni quasi 3 miliardi, l'Irap preleva dall'economia 27 miliardi di euro, l'imposta di pubblicità 300 milioni, Tarsu e Tari circa 4 miliardi, l'accisa sui carburanti (e sull'aria) 21,5 miliardi, la tassa sul televisore (ex canone di abbonamento) rende 1,7 miliardi, le varie componenti fiscali sulle bollette altri 2 miliardi, la trascrizione al Pra 1,3 miliardi", dice la Confesercenti.
"La sottolineatura di storture e della componente 'sadica' dei legislatori, ci consente di evidenziare la necessità di correre ai ripari per riportare dentro gli argini questo fiume in piena, riducendo la pressione fiscale dal 43,5% attuale al 39,5% in 4 anni e semplificando il tutto attraverso una consistente riduzione degli adempimenti fonte di costi, di perdite di tempo e di ansie per gli imprenditori e per i cittadini", si legge ancora.
1/02/2011
notizie.yahoo.com/
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