mercoledì 26 gennaio 2011

CONFINDUSTRIA- "Ripresa globale vigorosa ma l'Italia non tiene il passo"

La congiuntura flash sottolinea come si faccia fatica ad andare oltre l'1% nella velocità del Pil. Export bene, ma non siamo abbastanza presenti nei mercati emergenti. Previsioni negative per l'occupazione nei primi tre mesi del 2011: di conseguenza rallentano anche i consumi. Industria del 17,8% sotto i livelli precrisi

ROMA - La ripresa globale "è tornata vigorosa. Con la buona performance di fine 2010 e i progressi negli indici anticipatori, il 2011 si presenta come l'anno della stabilizzazione delle aspettative e della riduzione dell'incertezza". Lo sottolinea il centro studi Confindustria nella congiuntura flash, affermando tuttavia che l'Italia "non tiene il passo". Il nostro Paese, spiega l'associazione degli industriali, "fatica ad andare oltre l'1% nella velocità del Pil; la prima metà di quest'anno si intravede migliore, con l'export che trarrà vantaggio dal rilancio dell'Est Europa e del Medio Oriente".

In effetti, il centro studi di viale dell'Astronomia spiega che a livello globale "i ritmi di crescita restano molto differenziati: surriscaldati negli emergenti, soprattutto in Asia; elevati in Usa e Germania; deboli in molti paesi dell'Eurozona".

In particolare l'Italia, spiega Confindustria, "non tiene il passo: la produzione industriale è invariata in dicembre (-0,3% nel 4* trimestre, stime csc; +1,1% in novembre). E' del 17,8% sotto i livelli pre-crisi. Contrastanti i segnali dagli indici Pmi: in dicembre stagnazione nei servizi (50,2 da 54,4) e maggiore vivacità nel manifatturiero (54,7 da 52,0), con l'afflusso di nuovi ordini accelerato (a 53,4 da 49,8). Ciò promette più marcati guadagni di attività nei prossimi mesi".

Indicazioni analoghe vengono dall'indagine Isae presso le imprese manifatturiere, ricorda Confindustria: in dicembre è salita la fiducia (103,0); sono migliorati i giudizi sugli ordini e sono rimaste elevate le attese di produzione. In rialzo anche la fiducia tra i consumatori (a 109,1 da 108,5). Più pessimistiche le valutazioni sulle condizioni per investire.

Anche la dinamica dei consumi in Italia continuerà a essere frenata dalle difficoltà nel mercato del lavoro. Nel 3° trimestre 2010 è proseguita la flessione dell'occupazione (-0,2% sul 2°). Positivo l'andamento a fine anno: in aumento gli occupati nel bimestre ottobre-novembre (+0,3%, dati provvisori) e in calo la Cig nel 4° trimestre (-4,8% le ore complessivamente autorizzate). Ma ancora nei primi tre mesi del 2011 restano negative le aspettative delle imprese riguardo alle assunzioni.

Dati in controtendenza rispetto ai paesi dell'Eurozona, dove il totale delle ore lavorate sale da fine 2009 e dà slancio al monte salari reale. La ripresa del mercato del lavoro in Germania si conferma solida: le ore lavorate crescono da metà 2009 e il tasso di disoccupazione (a novembre al 6,7%) è ben al di sotto dei livelli pre-crisi (8,3% nel 2007). Anche in Usa "l'occupazione è aumentata nel 4* trimestre 2010 (+100mila occupati in media al mese), sostenendo redditi e propensione al consumo.

Se il commercio mondiale ha riaccelerato (+2,3% a novembre, dopo il +1,0% in ottobre), le esportazioni italiane hanno rallentato, continuando però a salire a buon ritmo verso i paesi Extra-Ue: a dicembre +0,8% in valore su novembre (contro il +2,2% medio mensile registrato dal punto di minimo dell'agosto 2009). La dinamica è, inoltre, più lenta di quella tedesca. Ciò accade, spiega viale dell'Astronomia, benchè nella crisi il crollo dell'export italiano nei paesi Extra Ue sia stato superiore (-31,7%) a quello tedesco (-26,7%). Di nuovo ciò è dipeso dalla minore presenza dell'Italia verso i paesi che hanno meglio fronteggiato la crisi. Per esempio, in Cina la quota tedesca è superiore al 5%, quella italiana è solo dell'1%.
(26 gennaio 2011)

repubblica.it/economia/

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