mercoledì 5 gennaio 2011

Blocco dei tribunali, parte il duello Alfano-Tremonti

L'Anm (associazione nazionale magistrati) annuncia il "rischio di paralisi totale della Giustizia" a causa del blocco informatico causato dai tagli imposti dal ministero dell'Economia a quello della Giustizia. La colpa, secondo il sindacato delle toghe, questa volta non sarebbe però del Guardasigilli Angelino Alfano, ma del collega Giulio Tremonti. Alfano risponde al presidente e al segretario dell'Associazione Nazionale Magistrati, Luca Palamara e Giuseppe Cascini, spiegando di "aver chiesto aiuto a Tremonti, senza averlo finora ricevuto".

Si consuma così l'ennesimo strappo tra colui che è considerato da molti il delfino, il successore naturale di Berlusconi, stiamo parlando di Alfano, e colui che al momento ne è considerato l'antagonista, Tremonti, pronto a farsi strada al posto del premier.

Il Guardasigilli sulla questione blocco informatico però non cede al pessimismo e annuncia sibillino: "Non dispero - spiega riferendosi a un intervento del ministro dell'Economia - perché conosco la sua sensibilità per l'informatizzazione. Intanto faccio da solo. Farò l'impossibile e confido proprio di riuscirci, anche se i margini di manovra sono strettissimi". "Salveremo il servizio. Siamo al lavoro e ci riusciremo", assicura Alfano, e intanto chiede all'Anm di collaborare: "Se l'Anm dà una mano d'aiuto invece di strumentalizzare le difficoltà fa un buon servizio ai cittadini e non al governo".

Dal canto suo, il sindacato dei magistrati incalza e denuncia l'eccessiva durezza dei tagli: a fronte di un bilancio che assegnava l'anno scorso al dicastero di via Arenula 80 milioni di euro per i costi informatici, quest'anno ne sono stati stanziati soltanto 27,9, circa il 50% in meno rispetto alla soglia minima necessaria per l'assistenza ai pc. "I tribunali - denunciano quindi a una voce Palamara e Cascini - chiuderanno" e ci sarà il blocco sia della giustizia penale che di quella civile, con gravissime ripercussioni sulla vita del Paese.

Nonostante Luigi Britteri, capo del Dipartimento Organizzazione del ministero non nasconda che "l'allarme è più che giustificato" ma tenti di "rassicurare tutti sull'impegno del Ministro per la soluzione del problema in tempi assai brevi", le toghe annunciano la mobilitazione. "Magistratura Democratica - dice il segretario Piergiorgio Morosini, gip a Palermo - è pronta ad una forte mobilitazione con forme di protesta anche clamorose". "La politica del governo fatta di annunci e conferenze stampa mostra scarsa percezione dei veri problemi della giustizia. Il ministro non può parlare di processo breve e poi negare le risorse minime per i sistemi informativi automatizzati".

"Senza un provvedimento immediato di ripristino della assistenza informatica - avverte il leader di Md - torniamo indietro di vent'anni, con danni irreparabili alle indagini, ai rapporti tra polizia e procure e ai processi civili; diventa impossibile la ragionevole durata dei processi. A pagare il prezzo di tutto questo sono i cittadini. Senza rimedi urgenti sarebbe un fallimento per il paese".
5 gennaio 2011
 

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