Per rafforzare la maggioranza il premier ha bisogno di pescare nel gruppo misto. Dove c’è già chi è pronto a dire di sì.
“Quanti siano i parlamentari pronti a saltare il confine nessuno puo’ dirlo, ma qualcosa si muove. Berlusconi si dice certo di poter contare su 20, forse anche 25 ‘responsabili’ vogliosi di rafforzare la maggioranza e, da Arcore, guarda a ‘tutti i partiti delle opposizioni’”. Fiducioso e carico, il premier ha voglia di rilanciare il governo e nominare nuovi ministri ed e’ convinto di avere i numeri per neutralizzare la mozione di sfiducia a Sandro Bondi”, scrive il Corriere della Sera. “I cacciatori di teste berlusconiani sono al lavoro e, magari per smuovere le ultime resistenze, diffondono ottimismo e dicono in giro che, a Palazzo Madama, il gruppo di Fli e quello dell’Idv rischiano di scendere sotto la soglia vitale dei dieci senatori. Alla Camera tra dieci giorni Silvano Moffa terra’ a battesimo il gruppo dei responsabili in transito nel misto ed e’ convinto che l’armata degli ‘ex’ allarghera’ presto le sue file. ‘Siamo ventuno o ventidue – fa di conto il finiano pentito, impegnato a creare la “piattaforma politica”della nuova compagine – Ma in tutti i partiti delle opposizioni c’e’ sofferenza ed e’ nelle cose che la maggioranza si rafforzi’ . I deputati dell’Mpa di Lombardo, per dire di una cinquina su cui Berlusconi ha da tempo messo gli occhi, non fanno mistero delle avances.
NOMI, NOMI E NOMI - Aurelio Misiti, che otto mesi fa ha lasciato l’Idv per l’Mpa, conferma come per gli autonomisti siciliani la priorita’ sia scongiurare il voto: ‘Molti deputati e senatori ritengono piu’ importante salvare l’Italia dalle speculazioni economiche, che restare fedeli al proprio partito’ . L’ex presidente dei Lavori pubblici spera in un accordo di legislatura che coinvolga Casini e Lombardo, ma non disdegnerebbe un allargamento a singoli: ‘Se la maggioranza tiene grazie a nomi sparsi, va bene lo stesso. Contatti col Pdl? Li abbiamo avuti tutti’ . Il pressing e’ forte su Ferdinando Latteri, il gia’ magnifico rettore di Catania che ha militato nella Dc, in Forza Italia, nel Pd e infine nell’Mpa. Ad alimentare le voci di un suo passaggio nel Pdl ha contribuito un comunicato di fine dicembre in cui lo stesso Latteri spronava il terzo polo a rafforzare la democrazia interna, per scongiurare che ‘singoli parlamentari’ si confrontino con le proposte del governo.
E ANCORA NOMI - L’attenzione dei pontieri berlusconiani si concentra, ovviamente, anche sui piu’ nostalgici tra i ‘futuristi’ di Fini – prosegue il Corriere -. Nel Pdl si fanno i nomi di Carmine Patarino e Antonio Buonfiglio, ma Giuseppe Consolo, punto di riferimento delle colombe di Fli, scaccia i sospetti: ‘Non credo che l’ipotesi di allargare la maggioranza ricorrendo a deputati sparsi sia realizzabile. Patarino, Buonfiglio, Ronchi, Menia, il sottoscritto e altri vogliono l’interesse del Paese, ma seguiranno Fini. Quando Berlusconi capira’ di aver bisogno di noi e noi di lui, sara’ un giorno importante per la nazione…’ . Il senso di responsabilita’ ispira anche centristi come Angelo Compagnon. Piu’ volte tirato per la giacca da colleghi del Pdl, il deputato friulano ritiene ‘folle’ andare a votare ed e’ pronto a dare una mano al governo su ‘una proposta seria’ . Sulla stessa linea l’udc Angelo Cera, che si dice pieno di ‘buona volonta’ , pero’ assicura che, dal Pdl, nessuno lo ha chiamato: ‘Sanno che non sono un kamikaze e che a Casini e Cesa mi lega una grande amicizia’ . Enzo Carra resta saldamente al suo posto nell’Udc: ‘Non sono passato con Berlusconi quando era vittorioso, figuriamoci ora…’ . E cosi’ Renzo Lusetti: ‘Non mi ha chiamato, ma se avessi voluto andare con Silvio lo avrei fatto dieci anni fa’”.
5 gennaio 2011
giornalettismo.com/
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